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   Zuccone dei Campelli, canalone dei Camosci, 08/12/2013
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Onicer  Pierpaolo   
Regione  Lombardia
Partenza  Valtorta Ceresola (BG)  (1340 m)
Quota attacco  1850 m
Quota arrivo  2165 m
Dislivello della via  300 m
Difficoltà  PD- ( pendenza 40° / I in roccia )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  Lecco
Attrezzatura consigliata  Da alpinismo invernale (piccozza e ramponi) + caschetto
Itinerari collegati  Zuccone dei Campelli (2165m), canalone dei Camosci
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Domenica dal meteo spettacolare, c’è ancora poca dama bianca sui monti ma le condizioni ci sembrano ideali per tornare a fare visita allo Zuccone Campelli, ipotizzando che il Canale dei Camosci sia innevato a sufficienza e che al contrario l’ultimo tratto in cresta sia abbastanza pulito da non creare eccessive difficoltà. E così partiamo da un affollato piazzale di Valtorta Ceresola per via della già avviata stagione sciistica, sebbene alcune piste siano ancora chiuse per insufficiente innevamento. Approfittiamo però di tale condizione proprio per tirare dritti senza divagazioni, risalendo una delle piste chiuse per abbreviare il percorso. Dopo pochi passi un ripido muro ci mette in difficoltà al punto da sfiorare concretamente l’idea di calzare subito i ramponi, ma pur con qualche tentennamento riusciamo a superarlo proseguendo la nostra marcia senza altri intoppi fino ai soleggiati Piani di Bobbio. Pur non essendoci al momento una reale necessità, decidiamo di indossare qui i ramponi, in condizioni perciò agevoli e ideali, piuttosto che doverlo fare nella ombrosa “ghiacciaia” del Vallone dei Camosci. Traversando per una traccia battuta di sentiero a margine delle piste ci portiamo in prossimità del Rifugio Lecco, ma poco prima di raggiungerlo svoltiamo decisamente a sinistra puntando l’arrivo della seggiovia a monte. Ancora pochi passi e ci immergiamo nel sopraccitato vallone, colpiti come sempre dalla scenografica maestosità delle pareti che compongono lo Zuccone Campelli e le adiacenti vette. Come ipotizzato le condizioni ambientali qui all’ombra sono diverse, fa decisamente più freschino. Indossato anche il caschetto saliamo il ripido pendio che ci porta al cospetto del Canale dei Camosci e quello della Pesciola più a destra. Prendiamo ovviamente il primo addentrandoci in esso. Guadagnando ora quota più velocemente proseguiamo la nostra ascesa fino a incontrare alcuni salti un po’ più ripidi, cosa che ci induce a tirare fuori anche la piccozza per agevolare il cammino, sebbene le difficoltà alpinistiche non siano comunque sostenute. Senza quasi nemmeno accorgerci, essendo rapiti dalla bellezza dell’ambiente in cui siamo, arriviamo a sbucare al soleggiato colletto da cui dobbiamo prendere un breve tratto di cresta per arrivare in cima. Per farlo bisogna però superare una difficoltà rappresentata da un intaglio in è necessario calarsi di qualche metro, aiutati dalle catene. Con cautela ci riusciamo e dopo pochissimi minuti siamo dinnanzi alla croce di vetta a godere di un panorama superbo. Qualche attimo di pausa e ci prepariamo al retro front per lo stesso percorso dell’andata. Il tratto con le catene, affrontato in salita, è indubbiamente meno impegnativo e ci impieghiamo meno tempo per vincerlo. Tenendo gli occhi comunque ben aperti scendiamo attraverso il canale e una volta giunti nuovamente alla base di esso è tempo solo di appagamento e relax, fino al ritorno allo svuotato piazzale di Ceresola.

Foto 1: nel canale
Foto 2: alle prese con il breve tratto provvisto di catene
Foto 3: vetta
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