Home Gallery
Reports
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Mountain Bike
Archivio
Itinerari
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Fenio...menali
Forum
Ricerca
   Tacul Maudit, Bianco e Bianco di Courmayer, 24/07/2008
Inserisci report
Onicer  gian54   
Regione  Francia
Partenza  Aguille du Midi  (3800 m)
Quota attacco  3530 m
Quota arrivo  4810 m
Dislivello della via  2020 m
Difficoltà  PD ( pendenza 50° / II in roccia )
Esposizione in salita Varia
Rifugio di appoggio  Grands Mulets
Attrezzatura consigliata  Normale da alpinismo
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Da quando 5 anni fa ho intrapreso l’attività dello scialpinismo, il mio sogno era di fare il Bianco, ogni anno c’erano però delle difficoltà : troppa neve, poca neve brutto tempo, mancanza di compagni, eccetera. Da un paio d’anni vado in montagna anche d’estate, in questi giorni le condizioni sono ideali, tempo splendido e itinerari perfettamente tracciati. Martedì sera con Alfio partiamo alla volta di Chamonix, riposiamo in macchina fino all’apertura degli impianti ed alle 7 con la prima funivia siamo sull’Aiguille du Midi. Da qui la vista è mozzafiato e già vediamo il nostro itinerario, l’idea iniziale era Tacul e Maudit, ritorno, pernotto al Cosmiques e l’indomani Bianco e Monte Bianco di Coumayer. Il tempo è splendido, solo un vento freddo ci accompagnerà per tutta la giornata, scesi al Col du Midi superato l’accampamento di tende cominciamo a salire, la traccia è ottima ed il perfetto rigelo rendono la progressione facile e sicura, in breve siamo alla cresta finale e in perfetta solitudine alla croce di vetta del Tacul, il panorama da qui è incantevole verso il cuore del Bianco, qualche scatto e giù. Torniamo a salire, il bel pendio si fa via via più ripido, gli ultimi metri che portano al Col du Mont Maudit sono gradinati e ghiacciati, da quì velocemente per un ripido pendio prima e cresta poi siamo in vetta. Anche questo è un punto di osservazione fantastico, il Bianco è ormai vicinissimo, è presto, io mi sento molto bene, l’idea di scendere al Cosmiques per risalire fino a quì l’indomani non mi piace, chiedo ad Alfio come stia e visto che anche lui è in buone condizioni avanzo l’idea che già mi frullava da tempo in testa di salire pure il Bianco e scendere poi da una via diversa da quella di salita. Dopo aver rimosso i dubbi di Alfio, percorsa la breve discesa ricominciamo a salire, purtroppo quà la quota insieme al vento gelido cominciano a farsi sentire ed arriveremo in vetta al Bianco piuttosto provati. Appena a sud della cima al riparo dal vento il sole caldo ci rigenera, possiamo ripartire per l’ennesima vetta: il Bianco di Courmayer, scendiamo e traversiamo verso sud, non sappiamo bene quale sia la vetta, incontriamo due cordate provenienti dalla Cresta dell’Innominata e ce la indicano, anche da qui la vista è fantastica su pinnacoli e guglie verso sud. La ritorno al Bianco è faticoso, quindi dovremo dar fondo a tutte le nostre energie per la lunga discesa. Scendendo la bella Cresta di Bosses incontriamo ancora molte cordate che risalgono, la cosa ci consola un pò, alla Vallot entriamo nel bivacco, non c’e nulla, non una coperta, l’immondizia regna sovrana un paio di ragazzi riposano nei loro sacchi a pelo sui cumuli di sporco, desolati ci rimettiamo in marcia. Tutti salgono e riscendono al rifugio dell’Aguille du Gouter, questo sarà super pieno e poi l’itinerario che và al grands Mulets mi attira molto di più, in questa direzione c’è solo la traccia di due persone scese di recente e non sappiamo se il rifugio sia aperto e quali le condizioni del ghiacciaio e della Jonction. Ciononostante decidiamo per quest’ultimo, ci leghiamo ed iniziamo questa discesa faticosa, la neve è molto pesante ad ogni passo si sprofonda, sotto la quota 4000 il vento lascia il posto al gran caldo i primi crepacci fanno la loro comparsa il loro attraversamento man mano scendiamo sempre più delicato i ponti dopo una giornata di sole intenso non reggono bisogna ogni volta assicurare e saltare sperando che non siano troppo ampi, fin quando finalmente vediamo la costruzione fatiscente del rifugio del Grands Mulets
Sono ormai le 6 quando esausti vi giungiamo dopo più di 2000 mt di salita sempre oltre quota 3500 e oltre 2700 di discesa. Oltre l’aspetto esteriore anche la cucina fa schifo, non mangeremo nulla, fortuna non abbiamo appetito, con noi ci sono solo altri 2 clienti, il rifugio rimarrà aperto per 10 giorni ancora, la via al Bianco per questo itinerario è pochissimo frequentata anche se interessante e selvaggia, è da sconsigliare in questo periodo per la pericolosità se discesa ad ora tarda e per la delicatezza dell’attraversamento della Jonction che ci impegnerà la mattina successiva ed il noioso superamento della morene e delle numerose vallette glaciali che conducono all’intermedio dell’Aguille du Midi. Ho atteso parecchio per fare il Bianco ma devo dire che l’attraversata da me fatta è risultata grandiosa e mi ha consentito di conoscere il Bianco e dintorni in modo completo .
Un grazie sincero ad Alfio per avere con me condiviso questa magnifica cavalcata, assecondando anche i cambiamento repentini di programma.
Report visto  2523 volte
Immagini             

[ Clicca sulla foto per ingrandire ]
Fotoreport  Clicca qui per andare al foto-report