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   Corno alle Scale, un caldo inverno di ghiaccio, 21/03/2012
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Onicer  al   
Regione  Emilia Romagna
Partenza  Rifugio Segavecchia  (920 m)
Quota attacco  1700 m
Quota arrivo  1950 m
Dislivello della via  250 m
Difficoltà  AD- ( pendenza 55° / III in roccia )
Esposizione in salita Nord-Est
Rifugio di appoggio  Nessuno
Attrezzatura consigliata  Oramai consiglio di aspettare 8-9 mesi prima di andarci ...
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Breve report di una stagione in cui per motivi cinofilo-famigliari non ho messo piede fuori dalla provincia di Bologna (!). Considerando i due mesi e mezzo di alta pressione ed il fatto che la grande nevicata di febbraio, usando una magistrale espressione in un report di OTT, ha “sorvolato l’Appennino” sospinta dalla Bora, sarò per sempre grato alla sciroccata di metà dicembre, che mentre a fondovalle c’erano 20 gradi e volava via tutto ha lasciato in cima uno strato di ghiaccio a presa rapida valido per tre mesi. E se gli itinerari al centro della est (le difficoltà indicate e le prime due foto si riferiscono all’unico ancora fattibile, salito con Enrico lo scorso weekend) non sono solo più suggestivi ma anche più agevoli con neve, per il Canalone dei Bolognesi (terza foto, ancora salibile la settimana scorsa) il discorso è a parte, ed è valso il noto proverbio “Meglio poco ghiaccio (solido) oggi che molta neve (inconsistente) ieri”. I canalini classici della nord dovrebbero essere ancora fattibili per un po’, mentre tutte le goulotte intermedie erano ben secche già a inizio marzo.

Foto 1: Ghiaccio con erba affiorante, la sintesi del mio inverno 2012; sopra il salto di III.

Foto 2: Prima invernale ad un 8000 in Karakorum? No, uscita sul prato sommitale del Corno con un caldo porco.

Foto 3: Il canalone del Bolognesi a metà marzo: scomparso il comodissimo vetrato di inizio anno sui salti rocciosi, bisognava passare con attenzione di ghiacciolo in ghiacciolo.
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