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   Pizzo Redorta, per il canalone ovest, 11/12/2011
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Onicer  pelle2005   
Regione  Lombardia
Partenza  Fiumenero  (790 m)
Quota attacco  2550 m
Quota arrivo  3038 m
Dislivello della via  500 m
Difficoltà  PD ( pendenza 40° / II in roccia )
Esposizione in salita Ovest
Rifugio di appoggio  Locale Invernale Brunone 2295m (no riscaldamento, ma topi)
Attrezzatura consigliata  ramponi e piccozza, la corda è rimasta nello zaino. Macchina fotografica oggi!
Itinerari collegati  Pizzo Redorta (3038m), per il canalone ovest
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Con le pive nel sacco per il Bagozza, ma con la salsiccia nello stomaco, parcheggiamo sabato pomeriggio al cimitero di Fiumenero e ci incamminiamo verso il Brunone, alle 16e15. Incrociamo gli ultimi che scendono da una qualche cima e tiriamo dritto per il nostro avvicinamento notturno.
Il sentiero per la prima parte è mediamente poco ostile alla salita. Non troviamo molti problemi a trovarlo anche con la sola luce delle frontali (le nubi non ci fanno uscire l'agognata luna): segnalo che il secondo "guado" puo essere fatto comodamente su un ponte poco piu avanti rispetto alle vecchie tracce del sentiero (ce ne accorgeremo il giorno dopo dell esistenza di questo ponte), ovvero quando si passa dalla sinistra orografica alla destra, prima dell impennata finale verso il rifugio, intorno a quota 1400. Molte lastre ghiacciate sul sentiero dai 1700 in su, che aggiriamo a dx e sx come possiamo (una scivolata però non me la evito, ah duole la cassa toracica). Nel finale siamo in mezzo alle nubi, ma appena sbuchiamo sul sentiero orobico siamo al di sopra di esse, con la luna che ci fa ombra e le montagne che si svelano ai nostri occhi. Iniziamo presto a pestare neve, e a trovare molto candore illuminato da una possente luna: semplicemente magnifico. Alle 20 siamo al rifugio, cena, nero d avola (io la corda, il socio l ho convinto, senza troppa fatica, a portare su la boccia), sms (vodafone lì prende), e poi a letto col topo (segnalo la presenza di almeno un roditore nel locale invernale).

La mattina alle 6 siamo in cammino: favoloso, nubi basse, intorno ai 1800m, luna ancora alta, Diavolo di Tenda che ci osserva. Partiamo con già i ramponi ai piedi, e facciamo bene: c è neve, e sul sentiero ogni tanto un po di ghiaccio, che non si puo aggirare facilmente (al rifugio il termometro segnava -5). è tutto ultrapestato, perciò proprio non ci si può sbagliare. Occhio solo appena si sbuca nella conca a non seguire una possibile traccia verso sx che è quella della normale (dalla quale scenderemo). Il canale parte dolce, poi si impenna un po e si riaddolcisce: qui si potrebbe optare per il canale a sx, piu incassato e che sale a mo di boomerang (il canale centrale http://www.on-ice.it/onice/onice_view_itinerario.php?type=4&id=118), ma vedendo che nessuno l ha percorso e che un po di roccia e ghiaccio affiorante c è, mi dico che è meglio godersi la giornata senza strafare (già come prima esperienza orobica siamo contenti). Si riparte, e solo nella parte finale il canalone si impenna di nuovo, ma una picca è sufficiente.
Il canale è pestatissimo, ben coperto, con neve buona in alcuni punti, non tanto in altri, ma si sale senza troppe fatiche. Poi una breve (sembrava piu lunga dalle foto) cresta porta alla cima, con un paio di passi di arrampicata facile, piu quello finale per la cima. Doverose foto, che paesaggio, siamo solo noi, le montagne e il cielo (ma le nubi stanno salendo). Sono le 8.
Scendiamo per la normale, che troviamo anche tracciata, perciò ancora piu decisi partiamo verso nord. L'itinerario di discesa prevede ben presto la discesa di un canale (100m circa) nel quale ci si infila dopo un traverso con molto accumulo, dove la neve è un po peggio che in quello di salita, ma si va. La discesa sarà tutta con neve da sprofondare, fortuna che si va in discesa! Poi si traversa verso sinistra leggermente per poi andare a immettersi su un pianoro, sul quale si punta verso ovestsudovest: in seguito ci aspetta poi un altro canalino da scendere, con neve bella dura (meriterebbe di essere risalito!), di una 40ina di metri. Poi ci si ricongiunge alla conca, dalla quale per lo stesso itinerario dell andata si torna al rifugio. Incomntriamo qui le prime due anime della giornata, verso le 9e30, in mezzo ormai alle nubi. Alle 10 siamo al rifugio, che segna ancora -5, ci si rifocilla e si scende. Teniamo i ramponi memori delle lastre ghiacciate della sera prima, e facciamo bene, un po goffi sulle pietre ma da dio sulle lavagne! Inizia una debole nevicata, ma proprio debole, e le nubi non se ne vanno. Altra pausa al primo ponte della discesa, e finalmente alle 13e30 giungiamo all auto.
Una birra ci aspetta, e chiudiamo il weekend orobico: bella la prima!

Foto1: marco nel primo canale di discesa
Foto2:parte dell itinerario di rientro dopo il primo canale
Foto3:itinerario di salita
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