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Antelao dal ghiacciaio inferiore per forcella Menini: il Re non è ancora in vacanza!, 15/06/2011 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | al |
Regione | Veneto |
Partenza | Rifugio Scotter (1600 m) |
Quota attacco | 2500 m |
Quota arrivo | 3264 m |
Dislivello della via | 750 m |
Difficoltà | PD+ ( pendenza 60° / I in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord-Est |
Rifugio di appoggio | Galassi |
Attrezzatura consigliata | Casco, seconda picca, spezzone di corda |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Salita in ambiente maestoso che giustifica pienamente l’appellativo di Re delle Dolomiti. La crepaccia principale del canalone Arnaldi si passa ancora agevolmente (e velocemente, se in alto splende gia’ il sole …) al centro in corrispondenza della rigola. Nonostante l’esposizione a nord-est, la temperatura non bassa, la partenza non esageratamente presto (3 dalla macchina) e l’andatura non troppo sostenuta (7 in forcella), oggi abbiamo visto cadere solo pochi sassi piccoli tutti concentrati nelle rigole centrali. Tra l’altro, se la crepaccia fosse aperta, un altro modo facile per arrivare nel canalone Menini (in cui l’Arnaldi converge nel punto della foto 2) sembra essere (foto 1) salire il pendio nevoso a sinistra della base dell’Arnaldi fino alla cresta e poi proseguire su questa. Senza neve continua e portante pero’ e’ quasi di certo una super-ravanata …
Oggi sopra i 2500 c’era un mezzo metro di neve di inizio giugno che ha coperto ogni traccia di passaggio, in particolare sopra forcella Menini, punto in cui il percorso diventa non ovvio. In aggiunta io e Tiziano avevamo astutamente letto alcune relazioni discordanti tanto per toglierci ogni certezza. Pero’ la via di salita (almeno quella seguita da noi) e’ davvero logica e sale sempre su neve (ripida) in direzione della cima: pendio con roccette affioranti seguito da un canalino con piccolo salto da non percorrere fino alla fine (forcella sul vuoto) girando a sinistra su ripido pendio (foto 3) che porta in vetta. Il piccolo salto, versione analoga ma piu’ semplice del salto ghiacciato sul camino del Sorapis, e’ l’unico punto in cui oggi andava studiato il passaggio e sarebbe servita una calata per scendere. Sembra esserci in alto uno spuntone per il recupero del secondo, non testato da noi perche’, mentre verificavo se era davvero giusto salire di li’, Tiziano si e’ rotto di aspettarmi ed e’ salito anche lui slegato. Discesa per la via normale non tracciata, un po’ creativa su neve inconsistente (ma credo proprio sicura) fino al bivacco e poi su crosta non portante crudele sulle Laste. Ancora sotto abbiamo seguito la normale estiva (paretina tutta pulita); quasi di certo sarebbe stato percorribile anche il canalino invernale (la sua parte alta non e’ visibile da fuori e potrebbe essere scoperta, ma e’ comunque facile e anche, volendo, con doppia attrezzata). Foto 1: Aurora sul ghiacciaio inferiore, con il canalone Arnaldi in alto al centro. Foto 2: Convergenza Arnaldi-Menini, in vista della forcella; si traversa velocemente verso l’ombra (la rigola molto velocemente …). Foto 3: Ripido pendio aereo che porta in vetta; in secondo piano Punta Menini. |
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