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   Becca di Gay, 17/04/2011
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Onicer  grigna   
Regione  Piemonte
Partenza  Diga del Teleccio  (1950 m)
Quota attacco  3000 m
Quota arrivo  3621 m
Dislivello della via  621 m
Difficoltà  PD ( pendenza 45° )
Esposizione in salita Varia
Rifugio di appoggio  Rifugio Pontese
Attrezzatura consigliata  Piccozza, ramponi, casco
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Una cima dedicata ai numerosi nostri amici gay (Catena, Nesquik, Pippalunga, Ares ecc. ecc…..)
Partiamo sabato mattina dagli ananas e raggiungiamo il Vallone del Piantonetto con le consuete nubi che ormai ogni volta ci accolgono quando ci rechiamo in questo ameno luogo.
Risaliamo su sentiero un po ghiacciato (spruzzata nella notte) la balza che dalla Diga del Teleccio conduce al rifugio Pontese gestito ottimamente dalla mitica Mara e dalla sua coadiutrice Alessandra.
Nel frattempo le nebbie si diradano e il sole prende il sopravvento. Un Corvonero scatenato parte alla conquista della Punta Ondezana seguito da un indemoniato Nano e da un Kikko che si lascia trascinare dai due trattori inferociti.
Io e il Bestia li seguiamo timidamente sapendo che per noi sarebbe stata troppo dura scendere a metà pomeriggio con la neve molle.
Facciamo qualche centinaio di metri di dislivello e poi torniamo al rifugio giusto per il pranzo.
Nel pomeriggio ci concediamo una lunga dormita che ci permette di ricaricare le batterie mentre i 3 tornano tutti baldanzosi dopo aver conquistato l’Ondezana.
Il resto del pomeriggio passa tra una partita a carte con annesse discussioni urlando nel rifugio e più di uno sguardo alle strane manovre di ben 60 allievi della scuola di scialpinismo SUCA di Torino. Ci fosse stato lì il Rosso faceva scuola a tutti ha esclamato il Corvonero….
Cena sempre ottima anche se un pelo inferiore a quella dell’anno scorso e alle 21.30 tutti a letto.
Stamattina sveglia alle 4, veloce colazione pronti via si parte. Nebbione paura, con la luce della frontale vaghiamo alla ricerca di una traccia che ci porta nel vallone della Becca di Gay. Solo con l’uso della bussola dopo diversi tentativi riusciamo a imbroccarla e possiamo così salire spediti verso la meta.
Giunti sul Ghiacciaio della Roccia Viva (esiste ancora?), mentre le nebbie si diradano lasciando spazio ad uno spettacolo mozzafiato, pieghiamo a sinistra e risaliamo il canalone che permette di accedere alla parte finale dell’itinerario. Con picca e ramponi battiamo traccia su neve a tratti marmorea a tratti farinosa. Giunti al Ghiacciaio superiore di Gay, lo risaliamo fino all’attacco della paretina finale.
Un tratto su neve dura con pendenze piuttosto sostenute ci consegna direttamente in vetta bucando la cornice.
Spettacolo pazzesco, tutte le grandi cime sbucano da un mare di nebbie impressionante. In vetta non ci fermiamo molto per via del vento molto freddo che soffiava.
La discesa si rivela veloce a tal punto che alle 13 siamo già con le gambe sotto il tavolo del rifugio.
Gran bel week end in compagnia di grandiosi personaggi ovvero Kikko, Corvonero oggi ribattezzato Pistacchio, Julienne detto Nano e il Bestia.
Foto 1: nella parte superiore dell'itinerario. Panorama grandioso con le Levanne sullo sfondo.
Foto 2: l'arrivo in vetta bucando la cornice.
Foto 3: In discesa nel canalone.
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