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   Grigna Settentrionale, cresta integrale di Piancaformia, 30/01/2011
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Onicer  grigna   
Regione  Lombardia
Partenza  Passo del Cainallo (Esino Lario)  (1240 m)
Quota attacco  1626 m
Quota arrivo  2410 m
Dislivello della via  800 m
Difficoltà  PD+ ( pendenza 40° / II in roccia )
Esposizione in salita Varia
Rifugio di appoggio  Rif. Brioschi in vetta e Rif. Bogani
Attrezzatura consigliata  Corda, piccozza e ramponi
Itinerari collegati  Grigna Settentrionale (2410m), cresta integrale di Piancaformia
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Abbandonato da tutti, mi ritrovo solo con me medesimo a dover passare la domenica.
L’idea era quella di salire in Grignone lungo la via invernale sotto l’annunciata bufera.
Stamattina mi sveglio a casa della Barbie aspettandomi tutto bianco al suolo e invece, apro le imposte e intravedo addirittura l’azzurro nel cielo.
Ancora una volta modelli barellati penso….Mi vesto, esco di casa, scendo in paese alla ricerca di una pasticceria aperta ma niente, tutto ancora chiuso.
Vabè, mi introduco nella stretta valle del Pioverna e giungo a Cortenova. Qui guardo su nella Valle dei Mulini e vedo che il Grignone è completamente sgombero da nebbie.
Un flash mi entra nel cervello, via vado a fare la Piancaformia. Se le condizioni sono buone bisogna approfittarne. Avviso la Barbie via sms del cambio di programma e inforco la strada che sale a Parlasco.
La strada del Passo Agueglio è un lastrone di ghiaccio, in diversi tratti nonostante le gomme invernali, la macchina cerca di mettersi di traverso ma pian piano arrivo al Cainallo.
Mi cambio velocemente e parto camminando ad una velocità insolita per me. Al bivio per la Bocchetta di Prada trovo il mitico Schumacher alias Jena insieme a Fausto che si stanno ramponando, poco sopra trovo Miss 8000 con altri 3 ragazzi, siamo in tanti oggi.
La traccia perfetta permette una progressione rapida fino all’inizio del tratto più spettacolare e aereo. Oggi mi sento completamente un’altra persona, in altri momenti avrei sicuramente cercato di evitare le difficoltà aggirandole, mentre oggi, quelle poche che ci sono, le affronto a muso duro.
Risalgo tutti i torrioni della cresta tenendo sempre il filo, non ho la minima titubanza. Ad un certo punto mi trovo su una crestina larga forse 20 cm con la Bietti 600 metri più in basso e un bel salto anche a sinistra. Non esito a mettermi a cavalcioni e supero “allegramente” anche quel breve tratto.
Non restano che 2 strappi sui 50° dove solitamente si trovano dei saltini di odiosa roccia e l’ultimissimo tratto di cresta che mi deposita in vetta.
Anche nel rifugio si respira aria nuova, una porta coibentata sostituisce quella marcescente in ferro che per 20 anni ha grattato il pavimento all’ingresso.
Altro cambiamento è la differenza di temperatura. Già nel corridoio che porta alla sala da pranzo ci sono quei 20 gradi in più di quando c’era quella crosta del vecchio rifugista.
Ma il cambiamento più eclatante è quando sono entrato e un giovane mi ha sorriso e mi ha salutato!
Incredibile, non è possibile dico tra me e me.
Ma sì, è il nuovo rifugista! A cavolo ecco perché adesso nel rifugio si suda rimanendo in maglietta!
Ecco perché ci sono 4 o 5 tipi di pasta e 2 tipi di torte fresche e non dell’anno prima!
Purtroppo non riesco a vedere i mitici Orzo e Pippa impegnati nel Canalone ma che comunque ho salutato alla mia maniera quando sono passato dalla loro macchina in discesa…..
Discesa veloce su ottima traccia .
Unica nota stonata è stato il tempo. Si vedeva il sereno all’orizzonte ma sopra di me è sempre stato coperto.
Un saluto anche ai numerosi lettori di On-Ice incontrati durante la giornata.
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