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   Grivola: cresta NE (Clochettes), 01/07/2007
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Onicer  Franz   
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  Cretaz (Val di Cogne)  (1500 m)
Quota attacco  3200 m
Quota arrivo  3969 m
Dislivello della via  700 m
Difficoltà  AD- ( pendenza 45° / IV in roccia )
Esposizione in salita Nord-Est
Rifugio di appoggio  Bivacco Gratton e Bivacco Balzola
Attrezzatura consigliata  Qualche friend e cordini. Casco.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento La GRIVOLA, dal termine patois franco-provenzale "grivolina" che sta a significare "giovane ragazza", non si è concessa alle nostre avances... Sabato mattina a COGNE. Siamo io, Marta, Farina e Fabri (3 su 4 siam dell’SGL, sembra una delegazione lombarda in Vallée…). Saliamo subito ripidamente per i boschi sopra CRETAZ. Gli zaini sono carichi. La giornata è fantastica. Sosta doverosa al casotto del guardiano del parco dove ci dissetiamo con della fresca acqua. Si entra ora in un vallone bellissimo che risaliamo coi molti tornanti del sentiero che attraversa torrenti e pascoli. Accanto a noi si lasciano avvicinare stambecchi dall’imponente palco. Continuiamo la salita ora su detriti e macereti e arriviamo all’ultima possibilità di far il pieno d’acqua. Il balcone che ospita il bivacco GRATTON è favoloso. Come favolosa è la piramidale nostra meta che da qua si erge in tutta la sua possenza. Pochi minuti di pausa e siamo sulle corde fisse che ci consegnano al ghiacciaio del TRAJO. Attraversatolo individuiamo il bivacco della notte, il BALZOLA che si trova 200 metri sopra di noi. Per arrivarci dovremo affrontare una bastionata di rocce instabili con un percorso (max II) da intuire. Ed eccoci finalmente al colletto. Un vero nido d’aquila. Soli 4 posti per questo ricovero d’alta quota (3477m). Sul versante opposto il ghiacciaio di Nomenon e lontano il Bianco. Abbiamo percorso 2000 metri di dislivello e siam piuttosto affaticati, ma la visione della CRESTA DELLE CLOCHETTE dà la carica che serve… Dopo la cena e un incredibile tramonto tutti a nanna. Prima sveglia ore 4. Il tempo non è buono come invece annunciato per la mattina. Tira un vento micidiale. Partire non sembra cosa consigliabile. Le nostre due cordate non sono abbastanza affiatate per affrontare la montagna in simili condizioni (alla fine invece lo saranno ;-)). Torniamo a dormire. Stessa cosa alle 5, alle 6 e alle 7… Alle 9 siamo ormai pronti a scendere ;-( quando il cielo si apre completamente e smette completamente il vento. Via! Si parte. Dubbi ovviamente ne abbiamo, ma siamo presi dall’ingordigia… ;-( La cresta si dimostra subito interessante. Facile, ma non banale. Torrioni e bocchette su ottima roccia. Aggiramenti su entrambi i lati. Solo in tre punti (un passo di IV) facciamo tiri di corda. Per il resto conserva corta. Due doppie da torrioni già attrezzate. Ovviamente il tempo va peggiorando (come ampiamente annunciato), ma il “culo franziano” fa si che regga oltre il previsto... Giunti a 3900, all’intersezione con la normale, qualcosa mi dice che è meglio cominciare la discesa e lasciar perdere la vetta anche se mancano solo 50 metri. I compagni mi guardano perplessi, ma mi seguono senza obiettare. Quando ormai siamo 100 metri sotto la cresta si scatena il finimondo. Comincia a nevicare di rabbia e si sentono i fulmini sulla cresta. Va beh… La discesa non è banale, ma piano piano perdiamo quota. Ed ecco una doppia da 50 metri attrezzata. Siamo giù tutti, ma la corda non vuole saperne. Mi tocca tornare alla sosta a disincagliarla ben 2 volte con passi di III bagnato… Dopo varie vicissitudini siamo sul ghiacciaio e alle corde fisse che ci portano al bivacco Gratton dove non ci penseremo due volte a passare la notte. Il mattino, partendo su tre dita di neve, prima con pioggia con sole poi, arriveremo a valle dove un buon pranzo ci ridarà le energie perse. Un’altra avventura da ricordare. Complimenti ai compagni che si sono in ogni caso dimostrati tenaci e non si sono mai persi d’animo.
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