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Corno alle Scale: Speroni della Parete Est, 27/02/2010 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | al |
Regione | Altro |
Partenza | Rifugio Segavecchia (920 m) |
Quota attacco | 1650 m |
Quota arrivo | 1945 m |
Dislivello della via | 300 m |
Difficoltà | PD+ ( pendenza 60° ) |
Esposizione in salita | Est |
Rifugio di appoggio | Rifugio Segavecchia |
Attrezzatura consigliata | Comoda la seconda picca, eventuali soste su ancoraggi da neve. |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Per non tediare un’audience che vive per lo piu’ a ridosso delle Alpi con le montagne di consolazione di chi si trova ai margini sud della padana, mi limito a inserire un report in occasione delle prime ottime condizioni della stagione (il “disastro termico” di questo Dicembre sulle Alpi e’ la norma in Appennino), peraltro gia’ coperte da quasi un metro di neve fresca nel momento in cui scrivo. Chi volesse piu’ informazioni su queste vie quasi sconosciute (fuori dal sentiero 119 ho visto una sola traccia di salita non mia negli ultimi cinque anni) puo’ consultare il foto report e, soprattutto, mandarmi un e-mail - quando e’ innevata salgo la parete grossomodo una volta alla settimana.
Itinerario di Sabato scorso: salita per il primo sperone (in rosso nella foto 1, cresta a 40-50 gradi con brevi canalini a 55-60 per il superamento delle tre fasce rocciose, la prima delle quali facilmente aggirabile a sinistra, uscita facile in vetta; l’itinerario piu’ panoramico della parete); discesa per i Balzi dell’Ora (verde, cresta fino a 50 gradi; l’itinerario piu’ panoramico dal civilizzato Cavone) fino alla fine del tratto ripido, poi per conca nevosa (verde, 55 gradi all’inizio poi sui 50; ottima per l’abbronzatura) traversando lungamente fino al primo e poi al secondo sperone, da cui sono risalito (blu, cresta a 40-50 gradi fino alla vistosa protuberanza rocciosa che si passa a destra per canalone a 50 con brevi salti sui 60, oggi commoventemente di ghiaccio vivo facendo sembrare di essere sulle Alpi; uscita complessa in vetta per via dei cornicioni strapiombanti, il piu’ delle volte traversando lungamente a sinistra), poi discesa per il terzo sperone (giallo, sentiero estivo 119, cresta a 35-45 gradi con canalini a 50 sull’unica fascia rocciosa, con segnavia e cavo quello di destra; l’itinerario piu’ facile e logico sulla parete est e l’unico generalmente sempre privo di pericoli oggettivi con qualsiasi condizione di neve). Per arrivare all’attacco delle vie, dal Segavecchia seguire il sentiero 119 fino al secondo guado attrezzato, dopo il quale si e’ alla base del primo sperone nel punto piu’ alto della parete est, circa 900 metri sotto la vetta. Seguire il sentiero che zig-zagga lungo lo sperone fino a quando non traversa vistosamente e lungamente a sinistra, lasciandolo e restando sul filo dello sperone. Con buon innevamento si puo’ seguire il filo fino all’uscita dal bosco; altrimenti, dopo il tratto pianeggiante, seguire una traccia di vecchio sentiero, a tratti molto evidente, che zig-zagga sul lato sinistro dello sperone ritornando sul filo solo alla fine. E’ un po’ “fai da te” ma di facile orientamento (solo in salita pero’!) anche se non ci si e’ mai stati e/o non c’e’ luce. Foto 1: I due terzi superiori della parete, con il percorso della gita di Sabato. Foto 2: Sul primo sperone dopo la prima fascia rocciosa, in vista della croce di vetta. Foto 3: Sul secondo sperone, prima di traversare a destra nel canalone in ombra. |
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