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   Ciarforon: parete Nord, 13/05/2007
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Onicer  Franz   
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  Pont Valsavaranche  (1960 m)
Quota attacco  3200 m
Quota arrivo  3642 m
Dislivello della via  440 m
Difficoltà  AD ( pendenza 55° / III in roccia )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  Vittorio Emanuele
Attrezzatura consigliata  2 picche, casco, 7 viti, friend e cordini (ciaspole inutili)
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento In questo anomalo inizio di stagione alpinistica anticipato, è necessario cogliere tutte le occasioni di buone condizioni che si presentano se si vuole comunque rimanere attivi; vale il classico motto: “carpe diem”. È in quest’ottica che una foto del CIARFORON di Andrex e Shottolo di On-Ice ci ingolosisce sulle condizioni della parete N, confermate poi da una scialpinistica di Dome&co dopo recenti nevicate. Si parte quindi. Sono con il Botto che, nonostante un curriculum alpinistico ricco, è ad una delle sue prime esperienze su parete Nord. Al Vittorio il pomeriggio di sabato, in compagni anahce di altri amici di On-Ice come Marco e Nikkor, in una giornata senza una nuvola siamo a rimirare la parete meta dell’indomani. Rifugio accoglientissimo, gestore simpatico e cortese come se ne trovano pochi ultimamente e cena ricca; tutti a nanna! Colazione alle 3:30; siamo 4 cordate dirette al Ciarforon. Cielo stellato, ma presto notiamo una nuvola “fantozziana” proprio sulla nostra vetta. Giunti alla base, incrociamo i primi 4 che desistono causa incertezze meteo. Noi proseguiamo visto anche il percorso che nella prima metà non comporta punti obbligati. Si sale su neve gessòsa da tracciare (fino al polpaccio) che però, alternandoci, permette una progressione rapida. Gli scorci sulla valle e sul Bianco illuminato dalle prime luci sono fantastici. In alto le nuvole scorrono veloci. Dopo 200 metri circa (45°) la neve cambia e diviene dura perfetta. Togliamo il secondo attrezzo (50°) e via verso il passaggio chiave: il famoso canalino. Sosta su picche e parto col primo tiro. Tuttavia, vista l’uscita non proprio “safe” a causa della neve dopo il muretto di ghiaccio, devio completamente a sinistra (come abbondantemente visionato dal rifugio) e mi trovo, dopo un tratto a 60° su neve perfetta a fare una sosta su ghiaccio. Recuperato Botto, tre filate dritte (50°) verso la calotta sommitale su neve durissima e con protezioni su ghiaccio scavando in 30 cm di neve compatta. Il cielo intanto si è aperto e sembra il solito proverbiale “culo del Franz”… Giunti in vetta però rimarremo delusi dalla nebbia più totale che non ci abbandonerà se non all’inizio delle doppie. Discesa infinita (8h al rifugio!!!) causa nebbia, neve sulle rocce (e gli ancoraggi) e doppie complesse (corda incastrata, risalita, errori di percorso, ecc.). La foto di Andrex che ci aveva poi mosso alla gita, sarà la nostra salvezza: mai e poi mai saremmo riusciti ad arrivare all’inizio delle doppie con le sole relazioni in nostro possesso. Via attualmente in ottime condizioni. Non sottovalutare la discesa con poca visibilità e nemmeno la sua lunghezza. Grandissimo Botto, la stagione (non quella solare, ma quella della carriera…) è appena cominciata!!!
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