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   Pelmo, via normale e cengia di Grohmann, 30/10/2009
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Onicer  al   
Regione  Veneto
Partenza  Zoppe' di Cadore  (1450 m)
Quota attacco  2100 m
Quota arrivo  3168 m
Dislivello della via  1000 m
Difficoltà  F+ ( pendenza 30° / II in roccia )
Esposizione in salita Sud-Est
Rifugio di appoggio  Venezia
Attrezzatura consigliata  picca e ramponi, corda solo se c'e' neve sulla cengia di Ball e/o sul salto sotto la Fessura
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Salito per la via normale e sceso per la cengia di Grohmann e il canale sud della Fessura (la forcella tra Pelmo e Pelmetto). Il grado di difficolta’ (o meglio, di facilita’) si riferisce alle condizioni incontrate. In particolare, con la cengia di Ball libera da neve e ghiaccio la via normale e’ talmente addomesticata da essere escursionistica, con una corda fissa sul passo del gatto ed un’altra sull’unico passaggio di arrampicata in cresta. Serve solo una picca se c’e’ neve sul salto che porta nel Vant, non oggi perche’ la neve cominciava solo nel Vant e si arrivava comodamente in cima in scarponi e bastoncini, grazie anche alla traccia gia’ fatta (altrimenti, crosta non portante). La cengia di Grohmann e’ di suo ancora piu’ facile di quella di Ball, visto che si percorre tutta esclusivamente camminando (per quanto sia meravigliosamente impressionante ed esposta), anche con una meta’ (poco) innevata come oggi (anche qui gia’ tracciata).

L’unico motivo per non mettere questa gita nella sezione escursionistica e’ a mio avviso il superamento del salto poco sotto la Fessura (e la cengia), di solito liquidato molto brevemente nelle relazioni, ma che richiede quantomeno la presenza di un consulente con esperienza alpinistica sul posto, perche’, oltre al muretto di qualche metro di II (passabile in almeno due punti) si tratta di un delicatissimo zig-zag tra cenge con ghiaino cercando in tutti i modi di non scivolare e vedere il prossimo ometto. Tra l’altro, in discesa, invitanti ometti portano dritti verso un canalino piu’ vicino al salto vero e proprio, che con neve e ghaccio e’ il passaggio piu’ facile, ma che e’ orrendamente repulsivo da scoperto (potrebbero esserci una o piu’ calate attrezzate, ma di solito la corda e’ a casa quando si fa questo giro ...). Il secondo salto, proprio alla base del canale, e’ invece superabile, stando decisamente sul lato del Pelmo e facendo attenzione agli ometti, camminando tra i mughi (per quanto su traccia quasi verticale); se non si individua il passaggio (io solo la terza volta che ero in zona ci sono riuscito), altro bel ravanamento alpinistico ...

In ogni caso, la Cengia di Grohmann, grandioso ballatoio che taglia a meta’ la spalla sud del Pelmo, e’ vivamente raccomandata a chi non si formalizzi di fronte alla primordialita’ del canale della Fessura, accetti di non dover fare neppure un passo di arrampicata nel percorrerla, e sia abbastanza allenato per godersela: al di la’ dei tempi individuali, la salita alla cima dal punto di partenza migliore (a mio avviso, da Coi di Zoldo) dura grossmodo un’ora in piu’ rispetto alla salita lungo la normale (da Zoppe’, frazione Pradel, oppure da Malga Ciauta, sopra Vodo di Cadore), che a sua volta dura grossomodo un’ora in piu’ rispetto alla salita alla dirimpettaia Civetta lungo la normale (da Casera della Grava).

Foto 1: una candela di ghiaccio sulla cengia di Ball ricorda che non e’ piu’ estate.

Foto 2: il suggestivo e facile percorso che dal Vant porta alla cresta ovest, a poca distanza dalla cima.

Foto 3: un’insolita veduta semi-invernale della Cengia di Grohmann (ormai in vista della fessura, a sinstra fuori quadro).

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