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Pizzo Recastello, cresta W, N-W, via Corti-Lenatti, 30/06/2009 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Ares88 |
Regione | Lombardia |
Partenza | Valbondione (888m) |
Quota attacco | 2330 m |
Quota arrivo | 2888 m |
Dislivello | 558 m |
Difficoltà | PD / III ( II obbl. ) |
Esposizione | Ovest |
Rifugio di appoggio | Curò |
Attrezzatura consigliata | utile una corda da 20/30 metri e qualche dado medio/piccolo |
Itinerari collegati | Pizzo Recastello (2888m), cresta W-NW, via Corti-Lenatti |
Condizioni | Discrete |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Giornata ben spesa ed emozionante per certi aspetti...magari non eccessivamente piacevoli al momento...ma alla fin della fiera utili e 'a freddo' piuttosto comici....Partiam alle 5 da Bondione e in circa 2 ore giungiam al Curò. Dal rifugio su per arida e faticosa pietraia sino al lago dei Corni Neri, bellissimo gioiello eve si specchiano gli arditi omonimi Torrioni rocciosi.
Saliamo poi per ganduun e neve alla bocchetta quotata 2330, dopo due grandi torrioni, ove attacca l'itinerario aperto nel 1916 da Alfredo e Nello Corti con Oreste Lenatti. saliamo per rottamaie, alternate a tratti più stabili, con percorso libero e che più aggrada (marcioni sul II max io, roccia più stabile ma a tratti più difficile il buon Alessandro). Raggiungiamo cosi la base dei 3 torrioni che caratterizzano il crinale (circa metà) che superiamo con passi un po' esposti e su roccia poco stabile, ma tutto sommato semplice sino a trovarci dinnanzi due arditi gendarmi assai puntuti, carichi di marciume(stavan su con lo sputo....). Scendiamo allora sul nnevai a sinistra tramite un canale bagnato e marcio sino al labbro del nevaio, che troviamo un po' ghiacciato (e purtroppo sprovvisti di ramponi). a causa di un trauma del passato (avevo 11 anni, al redorta) in similari circostanze ho il primo blocco; tuttavia passo oltre e raggiungo l'imperterrito e bravo Alessandro presso un becco roccioso (via sbagliata tra l'altro, dovevamo rientrare in cresta prima, subito dopo i due spuntoni marci).Proseguiamo cercando di raggiungere la cresta della via corretta che vediamo brillare al sole 50 metri più su; finalmente, con piccolo aiuto della nostra corda per me (ancora decisamente fuori fase con le rocce) e dopo rocambolesca tragicomica scenetta (brutto scherzaccio giocatoci dalla bizzarra orografia del Reacstello, assolutamente anti-acustica...). Per pietrame e placchtte tocchiamo l'antecima Ovest, donde si vede la croce...e dietro di essa nuvoloni neri e poco incoraggianti...senza perder tempo a toccare la cima scendiamo tosto per la facile normale al Curò. A parte momenti di cui avremmo fatto volentieri a meno...gito spettacolare, in ambiente affatto selvaggio e regno di camosci...da ripetere per la via corretta integrale! |
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