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   Punta Stefania- Passo Bondione- Piz Tre Confini per cresta Sud, 10/07/2022
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Onicer  royaldave   
Regione  Lombardia
Partenza  Lizzola (1260m)
Quota attacco  2260 m
Quota arrivo  2882 m
Dislivello  500 m
Difficoltà  F+ / III+ ( III obbl. )
Esposizione  Varia
Rifugio di appoggio  nessuno
Attrezzatura consigliata  cordino - corda se prevista calata dalla Nord della Punta - anelli - staffa ( se ad'abitudine )
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Parto da Lizzola un pò titubante. Il cielo è terso. Ho con me solo cordino e corda corta e un anello. Oltre a una staffa di mia ingegneria. Vabbe del resto non so proprio cosa fare.. Tre Confini , Gleno? Anche no avendo macchina a Lizzola alta. E allora intanto imbocchiamo il lungo sentiero per il Passo Bondione poi ci penseremo. Si sale sbuffando visto il chiletto messo su in settimana. L'inizio del sentiero è quello che io chiamo il "Lattugaio" vista l'alta vegetazione la molta acqua e la continua preoccupazione di non vedersi sbucare serpi e similia. Di passo in passo arrivo alla spianata post laghetto. Murenaio appoggiato che prelude al campo di battaglia delimitato dai numerossissimi laghetti del Bondione. Spunta massiccia la Punta Stefania col suo aguzzo pilastrone/torrione sud a farle da guardia. E' li che decido. Ma sì dai. Realizziamo un vecchio desiderio. Crestona abbondante. E retrocedo per pratoni salienti fin quasi al Sasna. Poi parto. Furioso nel primo tratto di cresta, abbastanza appoggiato e divertentissimo. Il tutto è poco impegnativo fino a che si arriva al delirante tratto che appoggia al Torrione Sud della Stefania. Un tratto a dir poco abominevole. Il Torrione non è da me fattibile per la mancanza di un compagno che mi assicuri col GriGri ( pur in mancanza di chiodi da rinvio peraltro ). Non è aggirabile dall'interno valle perchè sotto si aprono altissime le voragini che danno sui laghettini con l'infossatura che impedisce un qualsiasi degrado. E allora passa per anfratti espostissimi verso la valle del Gleno. Si ma ragazzi per tornare verso la Punta Stefania agonia assoluta e aiuto di staffe e cordino. Poi raggiunta la Punta riesco a portarmi sulla pietraia verso nord est (scalatine inutili) per ingaggiare la paretina che rientra quasi risucchiata. Aguzze lame che mi inoltrano nella pancia della Punta dove una cengia pietrata mi permette di riaggirarla da Sud. La scalo con un evidente quasi III per poi capire all'improvviso di esserne in vetta. La vista della futura cresta è terribile. Innanzitutto c'è da scendere dalla Nord esattamente piodata e liscia. E allora lasciamoci dietro un anello e sfruttiamo la corda facendo una doppia. Insomma c'è da begare con l'attrezzatura, la poca portata. Disceso nella poco accogliente e puntellata insenatura Nord mi trovo a dover subito affrontare qualche buon II per scalinare la serie infinita di dentini e dentelli che accompagnano all'ultimo contrafforte pre - Tre Confini, quello che precede il Passo di Bondione che sarà poi una perdita di quota obbligatoria prima della fase finale e finalmente facile del Tre Confini stesso. Dicevamo l'ultimo contrafforte. Alla vista sembra la gogliardata di turno e invece. Invece eccoti il terzo chiave. Cordino e staffa me lo danno buono. Passo e via. Su poi di lena a festeggiare la solitaria ascesa con la mia Pepsi in vetta accanto alla campanella fatta rimbombare con il fulgore di un bimbo.
Un riposino e poi giù per il lungo degrado che mi riporta a Lizzola insieme a un panorama stupendo. E quante volte mi volto indietro, incredulo, ad ammirare la Cresta che diresti mai di aver fatto in solitaria !!! (Db)
FOTO 1 sviluppo del passaggio di Punta Stefania
FOTO 2 vetta Punta Stefania
FOTO 3 tra le spire del mostro
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