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   Via Annamaria Pala del cammello, 25/02/2022
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Onicer  Drago di lago   
Regione  Lombardia
Partenza  Piazzale funivia piani d'Erna (610m)
Quota attacco  700 m
Quota arrivo  800 m
Dislivello  100 m
Difficoltà  D+ / VII ( VI obbl. )
Esposizione  Sud-Ovest
Rifugio di appoggio  Bar Tony funivia
Attrezzatura consigliata  Mezze corde 60mt. 10 rinvii. Scaletta x A1. Qualche friend medio
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Buono
Commento Bella via che ricorda molto le vie del Grill ad Arco, su ampia parete velocemente raggiungibile dal parcheggio della funivia, che passa lungo una fascia di roccia marrone facilmente individuabile, a destra di un grande tetto sospeso. Il sentiero per l'avvicinamento è di difficile reperimento nell'ultima parte, quando bisogna abbandonare il n.18 per portarsi sotto parete. Già l'anno scorso avevamo fatto fatica ad arrivare all'attacco della vicina via Giorgio Anghileri (un po' più dura dell'Annamaria in generale e con un obbligato più alto) salendo da sinistra verso destra; a questo giro abbiamo optato per salire da destra verso sinistra con il medesimo risultato...non è comunque possibile sbagliare direzione dato che la via si riconosce per via del colore della roccia; purtroppo i sentieri d'avvicinamento si sono imboschiti negli anni e la parete, che vanta diversi itinerari sia multipitch che monitori, è caduta in disuso per via del pericolo costante di caduta di pietre dall'alto. Ciò è dovuto non solo per la presenza di animali selvatici che popolano il ripido bosco soprastante, ma anche per la conformazione stessa della struttura molto friabile e formata da pendii ghiaiosi ed inclinati che rendono la parete soggetta a scariche, specialmente sul lato destro (viso a monte). Vero che nel pomeriggio il vento deciso che si è alzato ha peggiorato le condizioni ma già durante l'avvicinamento, quando ancora il vento non c'era, cadevano sassi dall'alto. Giunti nei pressi dell'attacco si è un po' a rischio alla partenza, poi una volta entrati in parete si rimane protetti dai tetti strapiombanti soprastanti. Stesso discorso si è presentato una volta calati in doppia: siamo letteralmente corsi via dalla parete che grandinava sassi!
Al netto di questo oggettivo pericolo la via è nel complesso ben scalabile, di soddisfazione, mai banale e decisamente alpinistica anche se ben protetta dove il grado si impenna. Si trovano sia i chiodi originali del '73 (ma ancora affidabili) che alcuni spit un po' datati là dove necessario, oltre a cordoni che iniziano ad essere vecchietti e alcune clessidre. Una serie di friends medi è consigliabile per proteggere ulteriormente alcuni punti non difficili ma potenzialmente pericolosi. Le soste sono sicure e con le mezze da 60 (no 50!) bastano due calate aeree in doppia per ritornare alla base (S5-S3).
La via attacca in corrispondenza di un cordone marcio.

L1 muretto iniziale sul 6b ben protetto, poi traverso verso sinistra (IV+/V) non protetto su roccia friabile/marcia (attraversare bassi stando attenti a cosa si prende in mano e dove si mettono i piedi) fino ad entrare in un diedro da risalire fino in sosta.
L2 salire in A1 il diedro strapiombante con l'ausilio di una scaletta (VII, diversi chiodi e qualche spit)( in libera potrebbe essere un 7b/c), ed uscire a sinistra sullo spigolo (spit+chiodo) stando attenti a non tirare troppo la scaglia precaria in uscita. Rimontare verso destra la breve placca (V) e giungere in comoda sosta in una nicchia.
L3 uscire su bella placca a sinistra, continuando a traversare verso sx per poi alzarsi lungo il diedro fino in sosta (V).
L4 salire il breve diedro fessurato con qualche passo tecnico (VI) e al suo termine traversare a sx nell'ampio terrazzino di sosta (da proteggere)(V-)
L5 alzarsi nel diedro e con le prese rovescie spostarsi a dx (V+) verso il diedro a V strapiombante con passi delicati; vincerlo spostandosi sul lato destro (cordoni) dove buone prese aiutano ad alzarsi e ad uscire atleticamente fino alla sosta (6c o VI- A0) facendo attenzione al pilastrino alla base precario.

Via sconsigliata d'estate per il troppo caldo e per la fitta vegetazione sul sentiero d'avvicinamento. Sconsigliata nei giorni di vento o dopo piogge abbondanti.

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