Home Gallery
Reports
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Mountain Bike
Archivio
Itinerari
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Fenio...menali
Forum
Ricerca
   Collac per la ferrata dei Finanzieri, 17/07/2013
Inserisci report
Onicer  oscarrampica   
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Alba di canazei (1500m)
Quota attacco  2100 m
Quota arrivo  2715 m
Dislivello  600 m
Difficoltà  F+ / II ( I obbl. )
Esposizione  Ovest
Rifugio di appoggio  Ciampac
Attrezzatura consigliata  set ferrata, passaggi molto esposti
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Come capita ogni tanto siamo in vacanza a Canazei con la mia famiglia nell’albergo della nostra Associazione posto esattamente ad Alba. Non essendo propriamente vacanze ma essendoci tanti momenti comunitari, cerchiamo ogni tanto di infilare qualche gita di straforo, magari, come in questo caso, rubando qualche ora al sonno notturno ed esser poi presenti “come se nulla fosse” per il momento della colazione. Pianifichiamo quindi i tempi per essere di ritorno al massimo per le 8.30/9. Per questa ragione partiamo ad un orario antelucano e già alle 4 del mattino del 17 luglio 2013, ci ritroviamo nella hall dell’albergo io, il mitico Robi ultrasessantenne indomito e Daniele. Usciamo nel buio senza tergiversare e raggiunto il vicino parcheggio della funivia del Ciampac, 1520mt, saliamo a piedi, veloci e alla luce delle frontali, per l’ampio sentiero che sale direttamente alla base del massiccio del Colac, seguendo poi l’ultimo tratto che si scosta dalla salita vs la stazione d’arrivo e a zig zag nel ghiaione porta all'attacco della ferrata(q.2150mt, h5). Dopo alcune facili roccette attrezzate con solo cavo, che ben presto termina a favore di un lungo sentiero di trasferimento verso la base della bastionata rocciosa superiore, inizia la "vera" ferrata, andando ad affrontare una placconata particolarmente inclinata. La verticalità delle scalette è importante come la loro esposizione e il sopraggiungere della luce verso le 5.30, se aiuta nel vedere, mette anche in mostra il vuoto impressionante che ci circonda che esercita il suo intimorirci anche se di fatto siamo legati al cavo metallico. Superiamo il tratto chiave costituito da una serie di brevi diedri molto ben attrezzati ma che risultano leggermente strapiombanti ed estremamente esposti. Poi saliamo più veloci per rampe inclinate sempre servite dallo scorrimano e abbiamo una bella vista sull’esoterica Crepa Neigra e sua sorella minore lo Spiz de Sot Forzela, mentre ci raggiungono i primi raggi di luce che colorano per incanto le pallide rocce sulle quali posavamo i piedi e che ora assumono tonalità dorate come le bastionate superiori della montagna che s’alzano luminose nel cielo azzurro. Raggiunta la cresta finale l’arrampicata semplice si fa entusiasmante e forse il cavo non sarebbe così necesario. Per fortuna la sua presenza un poco ingombrante si arresta quando arriviamo in vista della croce lasciandoci liberi di muovere gli ultimi passi sulle rocce finali. Raggiungiamo la croce alle 6.15( q.2715) mentre l’alba sveglia le Dolomiti e a noi sembra di esser stati trasportati quassù da un raggio di sole. Faccio i complimenti a Robi e a tutti noi per la velocità con cui siam saliti e ci godiamo la meraviglia del sole che splende e rende arancioni i nostri volti estatici per tanta meraviglia. C’ è un poco di foschia nelle valli che rende poco profondo il panorama, da cui emergono solo i colossi più vicini: Marmolada e Gran Vernel che sembran due canini che azzannano il cielo. Bellissimo il colpo d’occhio sulla Regina delle Dolomiti che mostra la sua spalla nevosa e il famoso precipizio della Sud. Siam comunque sudati e dobbiam tornare in tempo per fare la doccia prima della colazione e allora ci buttiamo rapidi giù per il sentiero della normale entrando inizialmente in un ripido canale franoso fino ad un cengia attrezzata. Superbo la vista sui tanti pinnacoli e guglie di questa frastagliata montagna che s’allarga lungamente con il sentiero che corre lungo antri, canali, sempre sotto grandi pareti e torri magnifiche che nella luce dorata del mattino splendono di meraviglia. Poi usciti dal dedalo per bel sentiero erboso guadagniamo aria e ci dirigiamo verso la bella e scura formazione di roccia vulcanica chiamata Torre Nera che anticipa la poderosa e svelta forma triangolare della Forcia Neigra. Per prati in fioritura ondeggianti alla brezza del mattino, carezzati dai tepori dei primi raggi mattutini e verdi da impazzire planiamo verso la grande piana erbosa sottostante, autentico paradiso(se non fosse per le troppe infrastrutture,fra cui anche la funivia) d’alta quota. Ci lasciamo alle spalle la poderosa, impressionante e strapiombante parete est del Colàc. Da questo versante, che è quello che si osserva risalendo la Val Contrin, il Colàc acquista tutto il fascino delle più nominate pareti dolomitiche. Giunti al sentiero prativo sottostante il percorso più diretto e logico per ritornare agli impianti e quindi ad Alba passa per la Forcia Neigra(q.2510, h 7.30) dalla quale un comodo e turistico sentiero per prati ci porta alla stazione a monte del Ciampac, chiaramente ancora chiusa e che raggiungiamo in mezz’oretta. Da qui a passo lesto e svelto entusiasti e felici caliamo fino a valle e alle 8.30 furtivi rientriamo in albergo e dopo la doccia mentre facciamo colazione insieme agli altri ridiamo della nostra piccola impresa di cui molti non sospettano neppure..se non per l’appetito con cui divoriamo senza sosta brioches panini e bicchieri di caffelatte. Grazie Robi..da grande voglio essere come te, grazie Dani. Il sole che ci ha accompagnato su per la montagna splende ancora nei nostri ricordi. Foto1 si comincia a salire il diedro di notte foto2 noi tre in cima foto3 Il Collac e il percorso della via ferrata
Report visto  3276 volte
Immagini             

[ Clicca sulla foto per ingrandire ]
Fotoreport