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   Pizzo Coca, cresta di Arigna (Dente di Coca-Cime d'Arigna), 14/09/2019
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Onicer  Beps65   
Regione  Lombardia
Partenza  Valbondione (900m)
Quota attacco  2694 m
Quota arrivo  3050 m
Dislivello  356 m
Difficoltà  PD+ / III ( II obbl. )
Esposizione  Nord-Ovest
Rifugio di appoggio  Coca
Attrezzatura consigliata  da alpinismo in ambiente: corda da 60metri,protezioni veloci, qualche cordino, caschetto.
Itinerari collegati  Pizzo Coca (3050m), cresta di Arigna (Dente di Coca-Cime d'Arigna)
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Ci sono viaggi che iniziano da lontano, molto lontano nel tempo, quello che racconterò oggi è uno di questi, ci sono voluti sette anni dalla prima volta che ho “visto” il viaggio, o meglio me lo ha descritto un amico “Orobico”… tanti amici lo hanno percorso e i loro racconti mi hanno sempre un poco impressionato, difficoltà, terreno, lunghezza, stanchezza, oggi tocca a noi, sono tranquillo, le difficoltà nel frattempo sono “diventate” contenute, non che si siano abbassate realmente, ma dopo tante scorribande in terra Orobica sappiamo che il terreno, da prendere con molta cautela ci divertirà, la lunghezza e la stanchezza le valuteremo a giro finito.
È ancora buio nel bosco e le nostre piccole lucine aprono un varco nel sentiero che sale, sale, sale, prima che sorga il sole siamo già al rifugio Coca con l’aroma di caffè ed il calore tipico di questi luoghi, ancora una lunga camminata passando dall’incantevole lago che fa da specchio ai Giganti che si stanno illuminando; e su ancora sull’esile traccia fino al passo, da qui si vede tutto il percorso fino alla vetta del RE delle Orobie, tocchiamo la facile punta Isabella tra creste e sfasciumi raggiungiamo l’attacco per il Dente, saliremo dallo spigolo Castelnuovo Un poco più difficile (III) ma di roccia molto buona. Cambio assetto e ci leghiamo formando 2 cordate, parte Pietro e Pier. E noi subito dopo, non ci vuole molto prima di raggiungere quella piccola croce che ho sempre e solo visto in fotografia. Il meteo è ancora splendido e da questo balcone, si profilano le cime d’Arigna ed il Coca, con due calate la prima da 15m e la seconda da 30, siamo alla breccia del Dente, ora le difficoltà non supereranno mai il II grado o raramente qualcosa di più, sarà la qualità della roccia da tastare passo per passo, in realtà se escludiamo l’uscita alla prima cima d’Arigna, ho trovato l’intera cresta meno brutta di quello che mi aspettassi, in poco raggiungiamo l’ultima difficoltà, la placca liscia che aggira l’anticima nord. Normalmente si percorrono le placche delicate che aggirano il torrione a sinistra (nord) la neve caduta però è inconsistente ed anche se abbiamo i ramponi nello zaino aggiriamo come consigliatoci da un amico l’esposta cengia a destra, il passaggio in un punto è davvero molto aereo e butta in fuori, preferiamo farlo assicurati e riusciamo in qualche modo a creare una buona sosta e mettere un rinvio di sicurezza, oltre si aggira un torrione, saliamo in un camino dove sbuchiamo in vista della vicina vetta, ancora poco e siamo alla fine di questa particolare e a mio avviso bellissima traversata! Un'altra volta sul RE delle Orobie, non a torto una delle cime più amate, arrivano le nuvole ma ormai è come essere a casa, scendiamo alla bocchetta dei camosci e giù fino all’accogliente rifugio Coca dove ci aspettano Pier e Pietro, “insieme” alle nostre comodissime scarpette che come pantofole ci hanno alleggerito la rimanente parte di ritorno! Una Gita che avrei voluto tanto percorrere con i vari amici che si sono susseguiti, ricordo ed ho riletto con molto piacere tutti i loro report ed un po li ho sentiti vicini! Venerdì ho chiesto a Pier un informazione e sono stato molto felice quando mi ha detto che l’avrebbe rifatta volentieri insieme a noi ed al suo fortissimo socio Pietro.
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