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   Via Orobica-Pizzo del Becco, 23/06/2019
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Onicer  merenderos   
Regione  Lombardia
Partenza  Carona (1000m)
Quota attacco  2200 m
Quota arrivo  2507 m
Dislivello  300 m
Difficoltà  AD+ / V+ ( V obbl. )
Esposizione  Sud
Rifugio di appoggio  Rifugio Laghi Gemelli
Attrezzatura consigliata  n.d.arrampicata,cordini, qualche friends e dai possono essere utili
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Buono
Commento Via carina soprattutto per l’ambiente in cui è immersa. La via sale sulla parete sud del pizzo ed esce a pochi metri dalla cima. La roccia in via è sempre ottima anche se ci sono alcuni tratti di raccordo su erba e sassi.
Tutte le soste sono attrezzate a due spit (tranne la VII su singolo golfaro). Sui tiri si trovano sempre un paio di spit e i vecchi chiodi. Utile qualche protezione veloce.
Si sale al rifugio Laghi gemelli da Carona o dalle baite di Mezzeno (1,30/2 h). Da qui si traversa la diga e si segue il sentiero che va a sinistra. Si passa la diga del lago Colombo e da qui si sale in direzione del becco (indicazioni). Sul pianoro sassoso soprastante si abbandona il sentiero e si sale per rocce ed erba verso la bastionate. La via attacca sul secondo speroncino (sosta) e poco sopra uno spit.
L1: Risalire i gradoni e poi per placca fino al terrazzino di sosta (40m, IV-, 3 spit)
L2: Salire il muretto e poi andare leggermente a sinistra. Salire dritti poi per facile placca fino alla cengia di sosta (40m, IV,2 spit e 2 ch)
L3: Salire facili roccette e poi per erba. Rinviare sul chiodo alla parete e poi traversare a sinistra qualche metro fino alla sosta a spit (II, 30 m, 1 ch)
L4: Salire la placca e poi spostarsi verso sinistra, raggiungendo una fessura leggermente strapiombante, la si supera a destra e si continua per qualche metro fino ad un comodo terrazzino (35m, IV, V 2 spit e 2 ch)
L5: Salire per placca lasciandosi a sinistra un diedro. Continuare fino alla sosta sotto una sorta di tetto (45m, IV, 2 spit e 1 ch)
L6: Traversare a destra fino a raggiungere lo spit (che rimane un po’ alto sullo spigolo). Noi qui siamo scesi nel canaletto erboso a destra e lo abbiamo salito fino alla placchetta successiva. Si sale la placchetta leggermente verso destra fino alla parete dove si trova un chiodo. Questo invoglia a salire la parete verso destra in realtà il tiro va a sinistra dentro una sorta di fessura. Salendo si trova uno spit sulla destra. Da qui si continua per lame atletiche e si esce su un terrazzino dove c’è la sosta (50m, V, 2 spit e 2 ch)
L7: Salire la placca lavorata sopra la sosta e poi proseguire sul filo di cresta fino al golfaro di sosta (35, IV, 2 spit)
L8: Continuare su cresta, scendere nell ‘intaglio e poi risalire sul grande masso successivo. Continuare per facile cresta verso sinistra fino alla sosta (50m, II)
L9: Spostarsi a sinistra ed entrare in un canalino erboso. Risalirlo fino alla sosta alla base di un corto diedro che poi diventa camino (30m, II)
L10: tiro chiave dellla via. Si deve superare il breve diedro sfruttando le prese sulla sinistra. Non facile soprattutto perché lo si può trovare un po’ bagnato dopo giornate piovose. Si continua poi nel bel camino per una trentina di metri fino alla sosta finale (50m, V+, 1 ch+ 1 spit). Da qui per semplici roccette sulla destra si arriva in vetta.
DISCESA: Dalla via normale. Si segue la cresta opposta (ometti) e poi arrivati al secondo intaglio si scende verso destra per ripido sentiero e poi per la ferrata fino alla base.
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