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   Matthes Crest, traversata, 17/11/2018
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Onicer  simon   
Regione  Altro
Partenza  Tuolumne Meadows, strada di Tioga Pass, California (2500m)
Quota attacco  3100 m
Quota arrivo  3276 m
Dislivello  200 m
Difficoltà  PD+ / IV+ ( IV obbl. )
Esposizione  Varia
Rifugio di appoggio  -
Attrezzatura consigliata  Niente! vedi sotto
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Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento E' una cresta lunga oltre un km, ad andamento quasi orizzontale, famosa per il panorama e la solidita' della roccia. Molto frequentata in stagione. Circa a meta' si trovano le due cime gemelle, nord e sud, separate tra di loro da una brusca sella dalla quale si puo' scendere con una doppia. La cresta nord fino alla cima omonima e' quella che presenta, in teoria, le difficolta' maggiori.
Scegliamo l'approccio conservativo, legati in cordata: su internet si legge di gente che, andando slegata, ha finito per prendere dei rischi inenarrabili. Il terreno e' esposto. E poi e' una strategia puo' intrappolarti in cima (non hai la corda per fare la doppia) se il buio ti costringesse a scendere a meta'. Non e' chiaro pero' quale sarebbe una efficiente gestione della conserva in mezzo a quelle guglie granitiche: lunga o corta? Oppure fare tiri? Lunghi o corti? Si legge persino di raddoppiare i friends.
Questo e' stato il primo errore. Il secondo e' stato decidere di percorrere la traversata in direzione nord-sud (pensavo che, voltandomi indietro per fare foto, avrei avuto la luce favorevole). In realta' la luce bassa del sole di novembre davanti in pieno agli occhi non e' il massimo per la navigazione: rischi ad ogni bivio di imboccare il lato sbagliato. E quanto alla corda... 60 metri di slack con tre rinvii in mezzo, sull'orizzontale, sono una sicurezza solo sulla carta: cosa fai, un pendolo di 20 metri?. Se provi a mettere piu' rinvii fa uno slalom orrendo e non viene. Raddoppiare la corda, dimezzando la lunghezza della conserva? Raddoppi anche l'attrito, che dipende dalla superficie che sfrega: urli e tiri come un mulo, tutto sbilanciato in avanti. Mettitene mezza a tracolla e fai un barcaiolo per fissarla all'imbrago: a questo punto sembri (e ti muovi come) un palombaro. E anche le fettucce che hai addosso, quando ti pieghi in basso, arrivano ogni momento davanti al naso. Poi i friends che porti attaccati di fianco sembrano programmati per agganciare i margini delle rocce, bloccandoti sul posto. E se ti volti due volte dalla stessa parte, per divaricare in spaccata sul pilastro dietro, ti giri la corda intorno da solo (una volta ho rischiato seriamente di strangolarmi). Ecco arriva un camino e finisci, con lo zaino, un quarto d'ora incastrato dentro...
Tira e molla (piu' tira che molla) arriviamo alla sella a meta' traversata che manca un'ora al tramonto. Difficolta' tecniche non se ne sono viste: eravamo troppo distratti da tutto il da fare che ci dava quella maledetta corda.
Ci guardiamo. Proposta: facciamo la doppia (tutta qua? da li' scenderei anche senza...), lasciamo giu' tutto il bagaglio, corda imbrago zaino baracca e burattini, traversiamo di corsa le placche sotto e ci presentiamo all'estremita' sud del costolone belli belli, leggeri come fringuelli, per un Matthes Crest al tramonto! O almeno la sua meta' sud (che e' la parte migliore). Si va!!
Matthes Crest come dio comanda.

Tempi: avvicinamento 3 ore, cresta nord (direzione N>S) legati 3 ore, cresta sud (direzione S>N) slegati 40'. Partiti dalla macchina alle 10 rientrati alle 19,20.
Burrito e coca cola al negozio di Lee Vining (cena perfetta).
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