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   Via Bramani-Punta della Sfinge, 23/09/2018
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Onicer  merenderos   
Regione  Lombardia
Partenza  Bagni di Masino (1178m)
Quota attacco  2550 m
Quota arrivo  2802 m
Dislivello  250 m
Difficoltà  AD / IV ( IV obbl. )
Esposizione  Nord-Est
Rifugio di appoggio  Rifugio Omio (2100m)
Attrezzatura consigliata  N.d.arrampicata, mezze da 60, casco, cordini, dadi e friends
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Via alpinistica in ambiente di rara bellezza. La roccia è un granito molto lavorato e dall’ottimo grip, che ben si presta ad accogliere le protezioni veloci. La via è molto bella, e sfruttando i punti deboli della parete non supera mai il IV grado. In via solo 3 chiodi. Soste su anello cementato. Da non sottovalutare visto l’ambiente d’alta montagna e i quasi 1500 m di dislivello da fare per arrivare all’ attacco.
Si parte dai bagni di Masino, e si sale seguendo le indicazioni per il rifugio Omio (1,30/2h). Da qui si prende il sentiero che sale a sinistra del rifugio. Poco più avanti salendo, si trova la palina che indica il passo Ligoncio. Qui il sentiero sale ripido, superando alcuni muri a secco.
Si prosegue sempre seguendo il sentiero, fino a che si inizia a vedere la sfinge. Si sale un altro strappetto, e poi, prima di arrivare al passo, si sale per grossi massi verso sinistra (grossa scritta su roccia), in direzione dello spigolo destro della parete dove attacca la via (a sinistra dello spigolo Fiorelli o spigolo nord) (1/1,15 dal rifugio)
L1: Salire a destra della placca, dove questa finisce e forma una fessura facile da salire e proteggere. Continuare poi per lame in verticale. Obliquare poi leggermente verso sinistra, salendo fino alla sosta su anello cementato (45 m, IV-, 1 spit)
L2: Salire per placchette, lame e fessure obliquando leggermente verso sinistra fino alla sosta su anello cementato (30m, III+)
L3: Salire per placca lavorata in verticale, e poi obliquare verso sinistra. Si sale fino ad una vecchia sosta a chiodi sotto un diedrino leggermente strapiombante. Lo si risale uscendo sulla placchetta lavorata a destra. Si sale poi una decina di metri fino all’anello di sosta (45m, III+,IV, 1 ch)
L4: Salire a destra per placca ricca di lame; rinviare su clessidra e salire ancora dove la parete si fa più verticale. Arrivare poi ad un gradino (che si risale a destra), dove è presente l’anello di sosta (40m, IV-)
L5: Salire per diedrini e placchette in verticale; poi seguire lo spigolo (obliquando a sinistra), costituito da grossi massi fino ad una prima sosta. Salire ancora una decina di metri fino alla sosta finale posta in prossimità della cima (spit + anello) (50m, IV, 2 ch)
DISCESA: Due possibilità:
-in doppia lungo la via
-Dalla sosta attraversare la cima costituita da grossi massi, seguendo i due ometti, (stare a destra di questi-attenzione!) ed arrivare così sullo spigolo opposto a quello di salita. All’inizio dello spigolo si trova una sosta a spit cn maglia rapida. Calarsi esattamente lungo il filo dello spigolo fino ad un anellone cementato (45m). Da qui, ancora sempre lungo il filo dello spigolo, calarsi fino al grosso sperone su cui termina lo spigolo stesso (20 m) Su questo grosso sperone si trova (altezza viso) il successivo anello di calata. Attenzione che i bolli rossi e la freccia sono ormai completamente scoloriti. Guardando l’anello ci si cala a sinistra verso la base della parete con due calate verticali da 45m e 55m. Da qui verso sinistra (faccia a valle) si ritorna all’attacco. Riseguire i sentieri fatti all’andata per tornare al rifugio e poi alla macchina.
Foto1: il primo tiro con la fessura a destra della placca
Foto2: il secondo tiro
Foto3: il diedrino del terzo tiro e la placca d’uscita sulla destra
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