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   Via dei Pilastri rossi-Cornone di Blumone, 15/09/2018
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Onicer  merenderos   
Regione  Lombardia
Partenza  Malga Cadino (1800m)
Quota attacco  2400 m
Quota arrivo  2750 m
Dislivello  350 m
Difficoltà  D / V+ ( V obbl. )
Esposizione  Ovest
Rifugio di appoggio  Rifugio Tita Secchi (2367m)
Attrezzatura consigliata  N.d.arrampicata, mezze da 60, casco, cordini, dadi e friends, eventualmente martello per ribattere qualche chiodo
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Via alpinistica non solo per la scalata, ma anche per l’avvicinamento e l’ambiente severo in cui si sviluppa. La roccia in via è sempre ottima (specialmente nella seconda parte), anche se è da percorrere con condizioni d’asciutto. In via si trova qualche chiodo solo nei passi più duri. Le soste sono tutte a chiodi. La roccia si presta molto bene ad accogliere dadi e friends. Peccato solo per i 15 minuti a piedi su pietre e tracce, che sono necessari per superare la grossa cengia a metà parete, che separa il primo dal secondo torrione.
Si raggiunge il passo Croce Domini e al successivo incrocio si tiene la sinistra, e si arriva a Malga Cadino dove si parcheggia. Da qui parte una strada sterrata che porta alla corna bianca a circa 2000 m. Possibilità di salire anche con la macchina (consigliato un suv), risparmiando una mezz’ora di cammino. Si continua poi per sentiero fino al passo di vacca, e da li, in breve, al rifugio Tita Secchi (2367m, 2 h). Si supera il rifugio dirigendosi verso l’imponente parete del Blumone. Si scende nel vallone dietro al rifugio piegando verso destra (piccola costruzione di pietra), e poi si comincia a risalire sul grosso ghiaione a sinistra dello spigolo Maffei, obliquando verso sinistra. Lo si risale tutto fino ad una parete rossastra, incisa da un evidente diedro (rimane proprio di fronte all’attacco dello spigolo Maffei).
L1: Salire la rampa che porta alla base del diedro. Lo si percorre tutto fino ad un primo risposo. Qui si attacca una fessura sulla sinistra in strapiombo, che si supera con passo atletico. Da qui si continua per facili gradoni verso sinistra, fino alla base di un diedro camino dove si sosta su 2 ch (45 m, IV+/V+, 3 ch, 1 friends inc)
L2: Salire nel diedro che poi diventa camino nella parte finale prima del grosso tetto. Scalarlo esternamente e poi sulla parte interna. Uscita delicata a sinistra su comodo terrazzino. Qui si può allestire una sosta, oppure continuare (consigliato) nel breve diedrino tecnico, fino alla sosta sulla sinistra (spuntone e chiodo uniti da diversi cordoni) (50m, IV+, V-, 6 ch)
A questo punto ci si può slegare e salire obliquando verso destra il pendio morenico sovrastante fino ad arrivare ad una selletta erbosa. Seguire la cengia verso destra abbassandosi leggermente fino ad un primo canale. Proseguire doppiando una sorta di crestina, e poi arrivare fino ad un grande canalone dove non è più possibile proseguire. Qualche metro prima di arrivarci si risale in verticale puntando alla parete sovrastante (II). Arrivati al paretone si cerca un chiodo alla base di una rampa a scaglie, dove riparte la via (15 min)
L3: Salire leggermente verso destra sfruttando le lame e puntando al piccolo diedrino. Risalirlo con passo delicato e poi traversare verso destra un paio di metri. Risalire in verticale su placca lavorata fino alla base di un diedro fessurato dove si sosta (35 m, IV, V, IV+, 3 ch). NB: la sosta presenta due chiodi e un fix con anello poco più in alto. Il primo chiodo è fuoriuscito. E’ stato ribattuto ma verificarne la tenuta.
L4: Risalire il bel diedro fessurato e uscire verso sinistra dove, su un ripiano, ci sono i due chiodi di sosta (20m, IV+, 1 ch)
L5: Salire verso destra rientrando nel diedro e risalirlo seguendo la linea dei 2 chiodi presenti. Qui si può salire ancora dritti fino ad una sosta intermedia (evitabile) oppure stare più a destra verso lo spigolo su placca lavorata. Attenzione ad un grosso sasso instabile! Salire poi dritti superando un piccolo strapiombino ben ammanigliato, e da li in pochi metri si arriva al terrazzino di sosta (50 m, IV+, V+, IV 3 ch, 1 sost int)
Da qui si prosegue per bella crestina aerea verso destra fino all’ anticima nord (15 min – II)
DISCESA: Dalla vetta si segue una vaga traccia verso nord, scendendo su ampio crestone (qualche ometto e poi bolli rosso/bianco). Poi si piega verso sinistra puntando il lago Vacca e quindi al rifugio (1 h). Da qui a ritroso fino al parcheggio.
Foto 1: Panoramica del Blumone e avvicinamento
Foto 2: L’ uscita dal camino del secondo tiro e il diedrino successivo
Foto 3: Il diedro dell’ultimo tiro e la placca lavorata di destra
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