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   Arco, Parete di San Paolo, via Athene, 29/10/2017
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Onicer  Orobicando   
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  arco (80m)
Quota attacco  100 m
Quota arrivo  320 m
Dislivello  200 m
Difficoltà  TD- / VII ( VI obbl. )
Esposizione  Est
Rifugio di appoggio  nessuno
Attrezzatura consigliata  N.d.a. utilissimi rinvii lunghi. Usato solo un friend (rosso bd), eventualmente kevlar per clessidre
Itinerari collegati  Parete di San Paolo (320m), via Athene
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento L'autunno inizia a farsi sentire, il vento freddo previsto sulle Alpi centrali ci porta ad Arco:in programma la via Concordia ma l'attacco è affollato quindi improvvisiamo su Athene.

La via è costante, spesso fisica, con diversi passaggi di VII/VII-, A0 non sempre immediato, consente poco riposo (pochi brevi tratti al di sotto del VI/VI-).
Roccia in generale ottima, prevalentemente a tacche, buchi svasi e corrugazioni; protezioni generose alla Grill su clessidre e alcuni spit.

DESCRIZIONE

L1: salire la placca a dx della sosta poi mobiliare a sx e superare il muretto (buoni appigli e appoggi per i piedi) con passo deciso (a mio parere, rispetto alle relazioni in rete, VI+ in placca e VI/VI- lo strapiombo).

L2: pilastrino fessurato sulla sx, facile e divertente. Dal termine del pilastrino traversare a sx restando bassi(mantenersi sotto allo spit!) Salire la placca, poi obliquare ancora a sx (VII-) facendo attenzione a non alzarsi al di sopra delle protezioni (ovviamente ho fatto proprio così! Quindi ho traversato in orizzontale con difficoltà maggiori).

L3: come da itinerario

L4: il tiro più bello della via. Superare un breve diedrino strapiombante (VI) traversare a dx in placca fino alla base di un tetto giallo, qui diedro-fessura in strapiombo (VI-, friend medio), poi placca strapiombante (VII-, A0) fisica (tacche da tenere) ma molto tecnica e con movimenti da leggere: davvero entusiasmante!

L5/L6: concatenato, allungare i rinvii dove serve. Sotto al tetto le due uniche prese buone sono molto unte e lunghe da raggiungere, appoggi per i piedi scarsi e in buona parte marmorizzati (VII, A0). Verificare il secondo cordino (kevlar in una clessidra), si sta tagliando.

L7: tiro chiave. Rispetto all'itinerario di on ice ci siamo spostati alcuni metri a dx della sosta (su pianta) qui superare con passo deciso il muretto in corrispondenza di rocce lavorate ( due clessidre per proteggersi), raggiungere una fascia gialla (spit) poi obliquare a dx su placca strapiombante con passo delicato e tacche da tenere (VII-, A0 piuttosto lungo). Rinviare la sosta (spit con anello) Proseguire a dx fino a uno strapiombo lavorato (VI, fin qui usare rinvii lunghi!) poi in verticale.

L8: salire per rocce rotte a zig-zag seguendo le frecce. Sostare sotto la parete finale oppure, come abbiamo fatto noi, superare lo stretto passaggio a sx fino a un terrazzino e sostare su pianta a sx.

L9: affrontare la paretina gialla strapiombante (buone prese, roccia eccezionale!) e poi traversare a dx fin sotto all'ultimo strapiombo da superare con passo delicato (VI ma buone prese).

Con: Luca, Mario e Andrea
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