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Cima Oreste Taller - cima Pietra Grande e Vagliana, 09/08/2017 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | cri |
Regione | Trentino Alto Adige |
Partenza | Madonna di Campiglio - Passo Campo Carlo Magno (1682m) |
Quota attacco | 2500 m |
Quota arrivo | 2936 m |
Dislivello | 600 m |
Difficoltà | AD / III ( II obbl. ) |
Esposizione | Varia |
Rifugio di appoggio | Rif. Stoppani Groste |
Attrezzatura consigliata | due mezze da 30 o una 60 m, rinvii, qualche friends medio piccolo, cordini e fettucce |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Discrete |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Quando pensi alle Dolomiti non puoi che ricordare quelle meravigliose foto contenute nei libri di montagna o quelle cartoline che da piccoli abbiamo avuto tutti tra le mani (prima che arrivasse Whatsapp, Instagram o Facebook).
In effetti se si parla di Dolomiti basta poco per trovarsi d'accordo ed organizzare una gita e cosi io ed Ermes, visto che il resto del gruppo é in vacanza o purtroppo al lavoro, decidiamo di percorrere la cresta in onore di Oreste Taller, recentemente spittata nel 2014, situata nel cuore delle Dolomiti di Brenta, che vede il concatenamento delle Cima di Pietra Grande (2.936 m) e Cima Vagliana (2.864 m) partendo dal Passo di Campo Carlo Magno (1.682 m). Fortunatamente i pochissimi, per ora, report presenti in rete, ci hanno fatto vivere una giornata in completa solitudine lungo un percorso molto articolato e di notevole sviluppo, circa 6 km di cresta. Un viaggio che mi ha ricordato il Sassolungo ma più insidioso per via della pessima qualità della roccia, che sposa a pennello la definizione di Crollonite allo stato puro. Il lietmotiv del giorno infatti é stato un continuo ripetersi "stiamo attenti perché qui un passo falso ci costa caro"! Un percorso con difficoltà contenute tra il I/II e forse qualche passo di III, che noi affronteremo per più di 2/3 in conserva, ben spittato, forse troppo in alcuni punti ed un po' meno in altri dove la roccia, vista la sua inconsistenza non lo ha consentito.Un susseguirsi di torrioni di calcare, traversi, qualche calata (circa 4 in tutto il percorso) con la costante della nebbia e del forte vento che ci hanno tenuti tutto il giorno compagnia, impedendoci di rimirare uno dei più bei panorami delle Dolomiti di Brenta. Come ultimamente accade e solo a conclusione della gita ti rendi conto della saggia scelta, raggiungiamo il rif. Graffer con la bici per vie traverse, allungando di un pochetto il percorso già di per se lungo e faticoso; finiremo infatti per risalire la pista del Monte Spinale, devieremo verso il rif. Boch tramite una stradina secondaria ed infine dopo ben 8 km e passa arriveremo al rif. Graffer pronti per la nostra avventura. Raggiunto il rif. Graffer non ci resta che incamminarci verso l'attacco della cresta, situata lungo il sent. 390, posto dopo il passo Grosté. Sarà una lunga ed esposta cresta fino a Cima Vagliana, poi tramite una labile traccia e qualche ometto scenderemo lungo la normale che ci porterà ai nostri cavalli, lungo il sentiero Costanzi 336. Una giornata veramente piena iniziata alle prime luci del giorno e terminata all'ora dell'aperitivo, grande la soddisfazione di aver portato a termine questa avventura con un socio molto paziente e collaborativo. Con Ermes. Qualche dettaglio tecnico giusto per dare l'idea dell'escursione: Percorso bike : 8.35 km di salita / 750 m dislivello circa e 7 km circa di discesa percorso escursionistico / alpinistico 8 km di cui circa 6 km di sola cresta (che ha richiesto ben 6 h) con dislivello positivo di 1.050 m. Foto 1/2 passaggi della cresta foto 3 la cresta vista dal Rif. Graffer |
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