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   Via Ferro da Stiro, (V+) Pizzi Gemelli, 05/08/2017
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Regione  Svizzera
Partenza  Bondo Laret (1350m)
Quota attacco  2280 m
Quota arrivo  2680 m
Dislivello  400 m
Difficoltà  AD+ / V+ ( V- obbl. )
Esposizione  Nord-Ovest
Rifugio di appoggio  rif. SCIORA
Attrezzatura consigliata  2 mezze corde da 60m, 10 rinvii, nut-friend medio piccoli, cordini (anche per sostituire o rinforzare le soste). Eventuali ramponi per l'attraversamento del nevaio ghiacciato in avvicinamento.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Dopo uno scambio di proposte, accolgo l’idea di Marco di andare ad arrampicare sul bel granito del “Ferro da stiro”, quell’inconfondibile sagoma che la natura ha dato al primo terzo dello spigolo dei Pizzi Gemelli, che si erge affianco al Cengalo, in Val Bondasca, in Engadina.

Nell’agosto del 2008 ero stata la prima volta in questa zona, percorrendo il “Viale”, con un percorso ad anello partendo da Bondo, per il rifugio Sciora , sostando dinnanzi all’imponente spigolo nord del Badile, scendendo al rifugio Sasc Fura e quindi di nuovo a Bondo. Un percorso lungo ed un po’ faticoso da fare in giornata, in un ambiente però spettacolare.
Peccato che nel dicembre del 2011, un imponente crollo, quasi 2mila mc di roccia, ha rovinosamente modificato la sagoma del Cengalo, rendendo pericoloso il transito sul sentiero del Viale e sconsigliabile arrampicare alcune vie ancora presenti sulle sue pareti.
La parete è costantemente monitorata e vengono rilevati movimenti tali che si prevede un altro crollo di simile portata.

Venerdì pomeriggio 4 agosto paghiamo il pedaggio alla macchinetta automatica a Bondo prima dell’accesso alla strada sterrata che conduce al parcheggio (attenzione per le auto costa 10€ ma accetta solo monete o carta di credito/bancomat !!!)…dove gli Svizzeri sempre attenti hanno persino creato una rotonda con un obelisco di roccia al centro per facilitare le manovre e posizionato un wc chimico per preservare il bosco.
Partiamo sul sentiero che in circa 2h porta prima per boschi e poi sempre più ripido anche con molti gradini sia in legno che roccia, fino all’ambiente roccioso del rifugio Sciora, il caldo però è insopportabile persino qui e non c’è un alito di vento.
Cena tassativamente dalle 18.30 alle 19.00 in un rifugio in sasso e legno piccolo ma davvero molto bello e curato nei particolari, con gestori davvero accoglienti.
Dopo cena, fino al tramonto del sole si sta in maniche corte fuori ad ammirare la bellezza dell’ambiente intorno a noi, che infonde un piacevole senso di pace.
Bella dormita di 8 ore con la finestra aperta, la temperatura concilia il sonno eppure è troppo caldo per la quota e l’ambiente, sabato mattina meglio partire presto.

6.30 colazione, pronti e via!
Fin sotto lo spigolo del Ferro da stiro si percorre un tratto del Viale, che fin qui è ancora sicuro, poi degli ometti sulla sinistra portano a superare delle lisce placche ed un torrente. Quindi quel che resta di un più grande nevaio che ora si supera facendo un po’ di attenzione grazie alla presenza di detriti in superficie, ma che in altre condizioni e temperature più fredde richiederebbe l’uso dei ramponi per sicurezza. Poi lisce placche con acqua che scorre un po’ ovunque, inevitabile bagnarsi le scarpe e quindi attenzione. Arrivati alla base del terrazzamento sotto la nostra parete, la si risale con passaggi di II e III in un canalino bagnato e quindi sopra, tutto a destra, la partenza della nostra via con un anellone per sosta.
Roccia sempre bellissima per gli amanti della placca, con soste attrezzate su anelloni singoli o spit collegati da cordini, utili anche per le calate dalla via, con rari spit sulle difficoltà. Non mi dilungo sui tiri perché in rete si trovano già ottime relazioni.
Dopo una breve pausa per ammirare il panorama dall’ultima comoda sosta, iniziamo le calate cercando di evitare che le corde si incastrino come già successo a due cordate prima di noi, sugli ultimi due tratti appoggiati e rotti
Bellissima via in alternata risolta, fino al manico del ferro da stiro, con 12 tiri…più un paio di mie risalite per liberare le terminali delle corde incastrate sulle lame.

Che impressione però arrampicare con il continuo rumore dei crolli di ghiaccio e sassi dal canale tra noi ed il Cengalo…povere montagne e ghiacciai !!

All’auto alle 19.00 ci sono ancora 23°, mi sconvolge il pensiero delle temperature che troverò a Milano, …..ma la serata al Crotto Quartino a mangiare Sciatt e Gnocchetti chiavennaschi, con una bella birra fredda, chiude meravigliosamente una già stupenda giornata !!
Grazie Marco per la compagnia e l'idea!

Foto 1) Panorama mozzafiato dal rifugio verso il Pizzo dei Gemelli (con l'inconfondibile via del Ferro da Stiro), il Cengalo ed il Badile.
Foto 2) Quinto tiro, una bella placca e pochi spit.
Foto 3) Sesto tiro...spettacolare !
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