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   Pizzo Porola, Cresta Est, 08/07/2017
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Onicer  Zeno   
Regione  Lombardia
Partenza  Valbondione (930m)
Quota attacco  2200 m
Quota arrivo  2981 m
Dislivello  659 m
Difficoltà  AD / IV ( III obbl. )
Esposizione  Est
Rifugio di appoggio  Rifugio
Attrezzatura consigliata  Normale attrezzatura da arrampicata su roccia, scelta di dadi e friends, chiodi e martello. Ramponi ora non necessari per la discesa sulla Vedretta del Lupo
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento “Su questa montagna un po’ troppo dimenticata a favore delle più note circostanti (Coca-Scais e Redorta), si svolge una lunga e bella ascensione, forse la più interessante, dal punto di vista alpinistico, dell’intero bacino dell’Alta Valle di Coca. La cresta Est, su cui corre questo itinerario, protende il suo imponente ed elegante profilo sui ghiaioni sovrastanti il bellissimo Laghetto di Coca; la sua scalata è sempre piacevole, sia per la bontà della roccia, sia per il selvaggio ambiente che la circonda.”
Da “88 immagini per arrampicare”, di Nino Calegari, Santino Calegari e Franco Radici – 1985

Salita effettuata con mio papà dopo aver pernottato al rifugio Coca (ottimo trattamento). L’itinerario è relazionato nel libro sopraccitato (che ricalca quasi fedelmente la descrizione dei primi salitori reperibile sull’annuario CAI di Bergamo del 1950 a pag. 54) o sulla guida “Le Alpi Orobie” di Silvio Saglio, Alfrdedo Corti e Bruno Credaro (CAI/TCI, 1956).
Entrambe le descrizioni risultano poco utili per identificare il tracciato durante l’arrampicata ma il bello di questa salita sta proprio nel cercarsi il passaggio migliore lungo la cresta. Indicativamente noi abbiamo seguito lo spigolo nella prima metà della salita poggiando poi sul fianco meridionale (vista suggestiva sul Canale Centrale di Scais) per tornare in seguito sul fianco settentrionale ed uscendo infine in vetta attraverso il canale E-S-E che viene solitamente percorso nel periodo di innevamento. Nei tratti più impegnativi (dove la scalata si fa interessante) la roccia è ottima mentre i tratti più semplici sono caratterizzati da roccia rotta e detriti che richiedono un po’ d’attenzione. Abbiamo trovato 2 chiodi ed un cordino vecchissimo lungo tutta la via.
Discesa per la via normale e la Vedretta del Lupo fino al Passo di Coca dove abbiamo fatto amicizia con Mark, professore universitario di Londra che ha deciso di passare una settimana sulle Alpi Orobie. Dopo un bagno ristoratore nello splendido (ma freddo!) Lago di Coca siamo scesi insieme a Valbondione.
Non avevamo niente per fotografare, allego una foto dal Web dove ho segnato il tracciato da noi seguito e lo schizzo dei primi salitori.

Da ultimo segnalo questa semplice ma sentita biografia scritta da Ercole Martina sull’annuario del CAI di Bergamo del 1984 (pag. 247) in ricordo di Angelo Longo, suo compagno nell’apertura di questa via (25 luglio 1950) e in tantissime altre prime salite nelle Orobie.
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