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   Un saltino sul Balzetto (cresta sud-ovest), 31/08/2015
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Onicer  Vezz   
Regione  Svizzera
Partenza  Diga dell'Albigna (2060m)
Quota attacco  2600 m
Quota arrivo  2869 m
Dislivello  300 m
Difficoltà  D- / V- ( IV+ obbl. )
Esposizione  Sud-Ovest
Rifugio di appoggio  Rif. Albigna, 2333 m
Attrezzatura consigliata  Biglietto della funivia a/r
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Buono
Commento Ore 5.25: parto da casa.
Ore 6.00: siamo di ritorno a tirar su la corda intera: con una sola mezza non saremmo andati lontano.
Ore 7.55: siamo alla funivia, in pole position per infilarci nella poco capiente cabina che ci porterà ai piani superiori, nei pressi della maestosa diga dell'Albigna.
Ore 8.17: ci incamminiamo verso il lago. Sulla lunga passerella di cemento abbiamo modo di ammirare fin da subito il meraviglioso contesto che fa da cornice alle cerulee acque del bacino. Alle nostre spalle lo Spazzacaldera è già preso d'assalto, di fronte a noi il Balzetto svetta puntuto.
Ore 8.55: raggiungo Maurizio che si sta spalmando la crema da sole sulla terrazza del rifugio Albigna. Per tutto il percorso, infatti, non sono riuscito a distogliere lo sguardo e l'obiettivo della fotocamera dalle tante aguzze e scintillanti vette e lui, Maurizio, è scappato via. Troppo bella questa vallata, splendida questa zona! Mi emoziona ogni volta.
Ore 9.30: stiamo risalendo per balze erbose e sassose alla volta del costolone meridionale del pizzo Balzetto. Lo scenario è più ampio, includendo ora il pizzo Casnile e la cima di Cantone che, gelosamente, serba in grembo il suo estetico ghiacciaio.
Ore 9.50: siamo all'attacco. Abbiamo all'ultimo superato una cordata che ci precedeva, ci prepariamo con il consueto ambaradan tintinnante. Reintegro i sali con uno spuntino di frutta e parto. Il passaggio iniziale è descritto come il più ostico della via, a me non sembra sto granché. In quattro e quattr'otto, con decisione per evitare figuracce, lo supero.
D'altra parte la roccia è solida e compatta, generosa di appigli, offre un buon grip e genera una divertente arrampicata. Alto sulla partenza, osservo Maurizio raggiungermi in sosta. Il secondo tiro (e mezzo) è suo. Io ne approfitto, da secondo, per non lasciarmi scappare tutte le divagazioni possibili e immaginabili: il tettuccio appena sopra la sosta, le placche più lisce, i muretti più verticali.
Riparto per la terza lunghezza affrontando l'aereo spigolo con notevole esposizione sul fianco occidentale del monte. Attrezzo una sosta su spuntone e recupero.
La quarta lunghezza (abbiamo eseguito meno tiri degli otto segnalati) è di raccordo e permette di avvicinare l'estetico torrione che si supera con duplice alternativa. Protetto con fix, fremo per superarlo sulla destra, mettendomi alla prova sul passaggino di V- che, insieme a quello iniziale, dovrebbe dare la difficoltà alla via. Usando alcune microtacche silicee, trovo il giusto equilibrio per traversare e vincere anche questo tratto. Un friend ben piazzato mi aiuta ora per un più facile camino; ancora qualche metro e sono in sosta.
L'ultimo tiro è ancora di Maurizio: senza problema alcuno, tocchiamo la vetta. Sono le 12.45, fa caldo, siamo soli, affamati e, per una volta, in orario. Sostiamo per un pranzo tanto frugale quanto panoramico.
Alle 13.30 siamo di nuovo in marcia. La discesa non dev'essere complicata, ma prevede tre calate. La prima, di circa cinquanta metri, ci impegna non poco nel recupero della corda, la seconda (25 m) è scorrevole, la terza una pura formalità (15 m).
Quest'oggi tutto è filato liscio, quasi fin troppo. Non siamo certo diventati fenomeni noi: la via nel complesso era facilotta, la roccia ottima, gli ancoraggi presenti tanto da non necessitare quasi integrazioni. Abbiamo raggiunto una nuova cima, ammirato nuovi profili, ricacciato indietro per una settimana l'inquietudine di fine estate.

FOTO:
1- Sulla parte intermedia della via, alle nostre spalle il panorama è costantemente superbo.
2- La cordata che ci precede sul torrione della penultima lunghezza. Si può scegliere se aggirarlo da destra o da sinistra.
3- Veduta della da qui meravigliosa cima di Cantone.
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