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   Sasso Manduino, cresta ovest - via Schiavio, 14/07/2013
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Onicer  Vezz   
Regione  Lombardia
Partenza  Casten di Verceia (975m)
Quota attacco  2650 m
Quota arrivo  2888 m
Dislivello  238 m
Difficoltà  AD+ / IV+ ( IV+ obbl. )
Esposizione  Nord-Ovest
Rifugio di appoggio  Biv. Casorate Sempione
Attrezzatura consigliata  Due mezze corde da 60 m, 8 rinvii, cordini, friend, ramponi
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Ascesa ad una delle più defilate montagne del gruppo del Masino. La sua pala rocciosa svetta, invitante, dall'alto Lario; le sue pareti si innalzano tra le valli Codera e Dei Ratti, l'approccio è lungo e tortuoso. Solo per alpinisti motivati: il rapporto ore di avvicinamento/tiri della via è praticamente pari a 1.
Dalla vetta, colpo d'occhio sui laghi di Como e Novate e sull'alta val Dei Ratti (Ligoncio, cime del Calvo, cima del Desenigo); i percorsi di avvicinamento e rientro offrono scorci e situazioni interessanti soprattutto per gli amanti della sponda orientale della val Chiavenna.

Per la relazione della salita rimando a Camp to Camp, mi limiterò qui a descrivere in breve l'itinerario e le condizioni.

PRIMO GIORNO:
Lasciata l'auto nei pressi delle baite di Casten (strada asfaltata e poi sterrata da Verceia - permesso per tre giorni: 6 euro), si perviene in breve al Tracciolino, sentiero di collegamento tra la diga della val Codera e la teleferica della valle Dei Ratti, nonchè opera di alta ingegneria risalente agli anni Trenta. Seguiamo tale percorso panoramico, che alterna tratti in galleria ad ampie curve che si insinuano nelle molteplici vallette laterali, fin oltre le case di Cii e poco prima del ponte in pietra sul torrente Ladrogno (2.15 h). Prendiamo quindi la traccia che risale in un bosco di betulle l'omonima valle, incontrando dapprima le costruzioni di In Cima Al Bosco e, in un secondo tempo, una baita ristrutturata affacciata sui laghi. Il sentiero sale ora meno deciso, attraversando boschi e ruscelli fino nei pressi dell'alpe Ladrogno (1700 m). E' finalmente visibile la severa cuspide del Sasso Manduino che ci farà compagnia per le ultime centinaia di metri che ci separano dal bivacco Casorate Sempione (12 posti, coperte in abbondanza, acqua nei pressi - 3.15 h).

SECONDO GIORNO:
Dal bivacco si scende per 30 metri seguendo a ritroso i bolli biancorossi, per abbandonarli quasi subito, dirigendosi ad attraversare agevolmente il torrente. Si rimonta un primo, e poi un secondo, dosso erboso e, traversando in leggera salita, si perviene all'austera valle che scende dalla punta Como. La si traversa alla base puntando un canalino con un grosso masso incastrato. Lo si risale stando appena a sinistra dello stesso per poi rimontarlo verso destra. Ancora qualche passo ci conduce ad un'evidente cengia obliqua con andamento da sinistra a destra. Siamo ora su una crestina che si diparte direttamente dal Sasso Manduino. La seguiamo per una cinquantina di metri, fino ad un intaglio dal quale è possibile scendere per un canalino ben appigliato. Si punta ora il canale, spesso innevato fino a tarda stagione (40°), che deposita all'imbocco della cresta ovest della nostra montagna. (2 h)
Seguono 8 tiri su roccia solitamente molto buona (attenzione cmq ai grossi massi mobili) che depositano sull'esilissima vetta. (4-5 h per cordate di medio livello). Soste presenti su chiodi o spuntoni; protezioni in via quasi assenti. Attenzione alla rampa poco proteggibile del quarto tiro e all'uscita in vetta.

Per la discesa, tralasciando di effettuare le doppie lungo la via di salita, è consigliato traversare in val Dei Ratti con 4 calate (25-30m su cordini e chiodi o cordini e spuntoni). La prima è breve e punta a sud, le altre rivolte verso est (penultima sosta visibile mentre ci si cala, ultima sosta leggermente a destra faccia a valle, non visibile). Da qui, con percorso zigzagante, si scende con attenzione per pendii e canalini erbosi fino alla base della parete. (qualche piccolo ometto, 1.30-2 h)
Si punta così al poggio erboso appena a destra della capanna Volta e da qui ad una stalla con tetto rosso. Conviene abbassarsi ulteriormente per intercettare la traccia che porterà all'alpe Talamucca e al fondovalle (3.30 h).

In alternativa è possibile salire da Novate Mezzola per la mulattiera che porta a Codera. In ogni caso l'itinerario è infinitamente lungo.

edit: mi fanno notare che è sufficiente anche una sola corda.


CONDIZIONI INCONTRATE:
Salita il sabato sotto un'opprimente cappa di umidità. Cielo da coperto a progressivamente sereno. Domenica fosca ma soleggiata fino al primo pomeriggio quando le nebbie hanno avvolto la vetta e l'alta valle Dei Ratti.
Avvicinamento agevole ad eccezione dell'ultimo canalino innevato che può creare problemi (consigliati i ramponi).
Con Maurizio. Due ulteriori cordate presenti sul percorso (una ci ha raggiunto in vetta, l'altra spero per loro che non sia ancora in fase di rientro).

Foto 1: L'arcigno versante nord del Sasso Manduino visto dall'alta val Ladrogno (la cresta è quella di destra).
Foto 2: In arrampicata.
Foto 3: Pizzo Ligoncio.
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