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   Cima di Pescegallo, 18/08/2007
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Onicer  ALE   
Regione  Lombardia
Partenza  Pescegallo (1500m)
Quota attacco  2108 m
Quota arrivo  2328 m
Dislivello  220 m
Difficoltà  AD / IV+ ( IV+ obbl. )
Esposizione  Nord-Ovest
Rifugio di appoggio  nessuno
Attrezzatura consigliata  Rinvii; utili nuts per i tratti piu' semplici non protetti
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Buono
Commento Le nuvole basse e il rischio pioggia gia' di primo mattino non ci scoraggiano e decidiamo di dirigerci verso la Val Gerola, magari anche solo per un giro di ricognizione; alla fine porteremo a casa una bella arrampicata senza beccare un goccio d'acqua (proprio nel momento in cui e' arrivato un bell'acquazzone eravamo alle case dei guardiani della diga di Pescegallo, ospiti per un caffe' del mitico Gianluca Moroni di Skirando, che saluto visto che segue i ns. report). La Cima di Pescegallo e' una bella piramide vista da nord (non segnata sulle carte), su cui e' stata aperta una bella via con un discreto sviluppo (220 mt) dal nome "Fior di Montagna", che riprende quasi in toto una via classsica aperta da Eugenio Fasana e richiodata nel 1996. Sulla relazione a mie mani (tratta da "Le valli del Bitto" del Savonitto) sono indicati 10 tiri di corda; in realta' ne abbiamo fatti 6: i primi due sono semplici e corti (III) e possono essere raggruppati in uno e si svolgono su placche che portano al di sotto del grande diedro che incide la parete (oggi erano completamente bagnati); poi si continua su tre tiri bellissimi che consentono di salire tutto il diedro stando sulla sua placca di dx (IV+secondo me un po' eccessivo, si potrebbe parlare tranquillamente di IV, che pero' abbiamo scalato su roccia a tratti bagnata, percio' li valeva tutti); quello indicato come sesto tiro e' in realta' poco piu' che una camminata in orizzontale a sin. che consente di spostarsi sotto la cresta sommitale; poi si fanno altri due tiri (III+ e III)su cresta che portano fuori dalle difficolta'; successivamente si procede sul II per tutta l'aerea cresta, che noi abbiamo fatto in conserva, fino alla Madonnina che indica la Cima di Pescegallo. Abbiamo percorso poi tutta la facile cresta erbosa fino alla cima del Ponteranica Occidentale realizzando cosi' una gita di buon sviluppo in ambiente bellissimo (dalla cima del Ponteranica panorama su tutte le montagne della Val Gerola e sul sottostante Lago di Pescegallo). Per la discesa occorre tornare indietro fino alla Madonnina e da qui fare una calata da 60 mt. esatti (!) che ci porta alla base della parete est e da qui in ca.40 min. al lago di Pescegallo su pietraie e gande. La via risulta molto ben chiodata (a tratti troppo!) sui tre tiri del diedro (chiodi vecchi e spit), mentre sugli altri tiri piu' semplici non c'e' alcuna protezione; le soste pero' sono sempre ben attrezzate con 2 spit e catena, eccetto nella parte sommitale dove sono da attrezzare su spuntoni. Nel complesso piacevole arrampicata piuttosto semplice (se non fosse per il bagnato...) che, considerando il meteo, ci e' stata proprio regalata.
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