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   Prima Torre del Miller (cresta SW Corno Miller), 29/07/2007
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Onicer  Franz   
Regione  Lombardia
Partenza  Malga Premassone (Val Malga) (1500m)
Quota attacco  2800 m
Quota arrivo  3100 m
Dislivello  300 m
Difficoltà  D / V ( V obbl. )
Esposizione  Sud-Ovest
Rifugio di appoggio  Rifugio Gnutti
Attrezzatura consigliata  Serie completa friend e nuts. Martello e chiodi. Casco. Cordini.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Sabato, ore 21. Sono a Milano. All'ultima delle chiamate del Rob (Boletti - MisterAdamello) per decidere (cambiate tantissime mete) la destinazione dell'indomani, mi viene detto l'orario dell'appuntamento a Boario: le 01:30 AM!!! Mi fiondo a casa e dopo due ore di sonno sono pronto a questa nuova avventura su granito. La meta è la cresta SW del Corno Miller. Una classicona di stampo antico tracciata da Sicola-Tagliabue. La guida del Sacchi dice, per i primi 200 metri, difficoltà di IV-V sostenuto e se lo dice lui...boh, vedremo..Alle 3 partiamo, alle 4:45 siamo nel Rifugio per un caffé dove un assonnato Paglia quasi non ci riconosce e dove una arzilla Blastofwind non teme nemmeno la notte per concupire il suo amato (;-)). Alle 7, dopo macereti e erba siamo nell'anfiteatro sotto Passo Gozzi. Ci siamo già spippolati 1400 metri...beh, proprio come l'avvicinamento ad una falesia. Io sono morto, ma in breve l'adrenalina mi risveglia completamente. Partiamo slegati con le scarpette. Si va su abbastanza bene, difficoltà II-III max di aderenza. Roccia inizialmente rotta, in alto diviene buona. Dopo 150 metri siamo al colletto, di là un comodo pendio prativo ci avrebbe agevolato (in discesa faremo un doppia di 60 metri, cordino in loco ;-( ). Un bel caminetto ci fa guadagnare la base del primo torrione. Da qua, la sosta a spit e la fila di questi affarini luccicanti lungo la prima pala ci lascia perplessi. Salgo che è un piacere. Un serie di fessure (V) da godimento puro. Roccia fantastica. Da lì Rob prosegue in un tiro acrobatico (con anche incastro delle corde) tra torrioni in bilico. Parte ora il tiro descritto anche nella guida nei minimi dettagli. La "traversata di corda" (V) su chiodo dubbio sarà un bel cinema (un pendolo adrenalinico per andare a prendere un appiglio lontano)...Il diedro che segue, fatto tutto a friend è da urlo...Ci tocca ora una doppia "storta" su tetto e poi vuoto. Risalita dal versante opposto per cengia inclinata senza un chiodo (dico uno!!!) e poi doppia su due chiodi (uno aggiunto da noi) a strapiombo di 20 metri. Insomma, giunti qui, ormai alle 12:30, anche se la cresta alla vetta è ancora lunghissima, possiamo dirci soddisfatti. Il pezzo più tosto è sicuramente vinto...Le nuvole che si avvicinano (saranno poi innocue a parte una prima pioggerella) ci convincono a maggior ragione alla ritirata. Al rifugio troveremo Paglia e BoW spaparazzati al sole. Con loro discesa rilassata e puccio dei piedi alle pozze...La gita esplorativa è stata molto utile e appagante. Si tornerà a breve, ma dal versante del Salarno e da dove abbiam lasciato, "puniremo" ;-). Nella foto, l'immagine della cresta immortalata dalla Val salarno da LorenzOrobico. La cresta è quella a sinistra contro il cielo. Il primo torrione è quello a sinistra...è piccolino, ma assicuro luuuuuuuungo!!!
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