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Pizzo Quadro, 3013 m, 12/12/2015 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Brecchy |
Gita | Pizzo Quadro, 3013 m |
Regione | Lombardia |
Partenza | Starleggia (1560 m) |
Quota arrivo | 3013 m |
Dislivello | 1580 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | Bivacco del Servizio |
Attrezzatura consigliata | Normale da alpinismo |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Oggi si và in trasferta in quel di Sondrio… Partiamo col buio da Starleggia (1560 m) e percorsi qualche centinaio di metri sulla mulattiera, ci inoltriamo nel bosco, seguendo un ripido e ben segnato sentiero. Più sopra si aprono a noi ampi pascoli, così un po’ ad intuito (a causa del buio e della scarsa segnalazione), un po’ seguendo tracce di sentiero, raggiungiamo una lunga dorsale erbosa da dove finalmente riusciamo a goderci l’alba e il lontano profilo del Pizzo Quadro. Sempre per tratti di sentiero e a volte qualche roccetta raggiungiamo così il Bivacco del Servizio (2570 m) accogliente e ben accessoriato, dove approfittiamo per fare una breve pausa. Alle spalle del bivacco raggiungiamo una sella a quota 2600 m circa da dove si vede la nostra via di salita, la cresta Est-Nord-Est del Pizzo Quadro. Ci abbassiamo allora nel vallone sassoso seguendo una debole traccia e successivamente riguadagniamo quota raggiungendo la sella (2780 m) tra il Pizzo Quadro e il Motto Alto; è da questa sella che parte la suddetta cresta. La via di salita risulta attualmente parzialmente sporca di neve (rigelata) e questo ci obbliga a cercare sempre i passaggi più “puliti” semplici ma mai banali (vista anche la scarsa qualità della roccia), alcuni anche piuttosto esposti; max II°. Senza seguire un percorso obbligato, arriviamo quindi sull’ampia vetta a 3013 metri da dove, grazie anche alla splendida giornata, si gode di una vista magnifica sulle valli sottostanti contornate da diversi 3000. Si consiglia quindi di scendere dalla stessa via di salita, ma noi andiamo in "esplorazione" verso il Pizzo Sevino (è eventualmente possibile compiere la traversata) e cominciamo a scendere disarrampicando tra qualche fessura, caminetti e traversi sempre purtroppo su roccia poco convincente… Superato il primo tratto di bastionata rocciosa, calziamo i ramponi e aiutandoci con la picca seguiamo una lunga lingua di neve ben trasformata che ci riporta nel vallone sassoso attraversato durante l’avvicinamento. Da qui ritorniamo sui nostri passi per compiere a ritroso il percorso ritornando alla macchina.
Ottimo giro e ottima compagnia, in un posto per me del tutto nuovo, dove sicuramente si tornerà “a far qualcosa”... Partecipanti: Alberto (io), Bruno, Maurizio Foto 1: passaggi in salita Foto 2: foto di vetta Foto 3: discesa su neve |
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