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Sulle creste del Monte Baldo, 28/06/2015 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Sulle creste del Monte Baldo |
Regione | Trentino Alto Adige |
Partenza | SP 8, poco oltre il Rifugio Cedron (TN) (1484 m) |
Quota arrivo | 2200 m |
Dislivello | 1020 m |
Difficoltà | E |
Rifugio di appoggio | Rifugio Telegrafo |
Attrezzatura consigliata | Normale da escursionismo |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Bisogna attendere l'occasione giusta per il Monte Baldo. Perché la visuale che offre dalle sue pendici, soprattutto sul Lago di Garda, non bisogna farsela sfuggire. Nel periodo estivo è perciò importante scegliere una giornata dove con ragionevole sicurezza le nubi non avvolgano le sue punte, cosa che occluderebbe il panorama, pezzo forte di questa escursione. Dopo la sfuriata temporalesca del giorno precedente, la rimonta dell'alta pressione fa proprio al caso nostro, rendendo l'occasione ghiotta. Siamo dunque della partita al Baldo oggi e il nostro punto di partenza è dalla strada, poco oltre il Rifugio Cedron, in prossimità del visibile sentiero 652 che inizia sulla sinistra della carreggiata. Di posti per parcheggiare l'auto ce ne sono pochissimi ed essendo tutti occupati siamo costretti a posteggiarla un po' più avanti, in un minuscolo slargo nei pressi di una curva. Fin dalla partenza il sentiero, che sale a mezza costa fra distese di pini mughi, è molto panoramico, sebbene sul versante opposto a quello del lago. Nel giro di circa un'ora raggiungiamo la sella dove poco sotto è posto il Rifugio Telegrafo e un po’ più in alto l'omonima cima. Il panorama, neanche a dirlo, è meraviglioso. Le attese sono state perciò rispettate appieno. Dopo una breve divagazione sulla cresta rivolta verso la Costabella, torniamo e sostiamo brevemente al Rifugio. Riprendiamo poco dopo il cammino e in pochi minuti siamo sulla vetta della Punta Telegrafo. La nostra prossima meta, la Punta Valdritta, è ben visibile ma lontana. Per raggiungerla percorriamo un entusiasmante sentiero che, a tratti su facile cresta e in altri poco sotto di essa, ci porta nei pressi di una deviazione che con qualche zig zag ci conduce sulla seconda vetta di giornata, in ambiente roccioso e insospettabilmente severo. Tornati alla deviazione, anziché fare dietro front e andare a prendere un ripido sentiero che si stacca dalla cresta e dovrebbe riportarci in modo piuttosto diretto all'auto, ci viene in mente la malsana idea di percorrere integralmente tutto quanto il percorso di cresta e affidarci poi all'autostop per fare ritorno al punto di partenza. Pensato, fatto. E così continuiamo la cavalcata con continui sali scendi toccando altre Punte, districandoci tra passaggi spettacolari ma mai pericolosi. Dopo tanto camminare in ambiente sempre altamente panoramico, giungiamo nei pressi della funivia del Baldo, dove prendiamo una strada sterrata sulla destra che va a perdersi nell'erba alta più in basso. Scendiamo fino ad arrivare sulla strada provinciale, ancora ben lontani dall'auto. La nostra escursione si chiude perciò qui e, visto che di auto ne passa una ogni dieci minuti, dobbiamo ricorrere alla tattica dell'autostop forzato piazzandoci in mezzo alla strada. La cosa funziona e due simpatici ragazzi ci danno l'essenziale strappo per tornare alla macchina. Bella e meritevole escursione quella di oggi!
Foto 1: poco sotto cima Valdritta Foto 2: incontro con camoscio Foto 3: grande panorama |
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