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rifugio Cavazza al Pisciadù e cima Pisciadù, 25/07/2008 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | crema56 |
Gita | rifugio Cavazza al Pisciadù e cima Pisciadù |
Regione | Trentino Alto Adige |
Partenza | parcheggio sottostante Passo Gardena (1950 m) |
Quota arrivo | 2985 m |
Dislivello | 1035 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | rifugio Cavazza al Pisciadù |
Attrezzatura consigliata | Casco-Kit da ferrata con dissipatore- Imbrago. |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Siamo in ferie, il tempo è bello, siamo in Badia per divertirci e all' ora si parte.
In auto io e la mia dolce metà raggiungiamo il parcheggio che si trova otto tornanti sotto il passo Gardena versante Val Badia quotato 1950 metri. Alle 9,30 si parte e superato il primo spallone sul comune sentiero che porta alla ferrata Tridentina, imbocchiamo a destra il sentiero 666 per la Val Setus. Al termine della stessa attraversato un nevaio di neve oramai marcia attacchiamo il non corto ma semplice e affollato sentiero attrezzato e alle 11,30 siamo al rifugio. Breve sosta ristoratrice al sottostante laghetto e si riparte subito per la cima Pisciadù, consapevoli che in montagna velocità equivale a sicurezza. All' imbocco della Val di Tita si incontra un bivio, qui le possibilità sono 2, a destra si può percorrere un più sano sentiero attrezzato e a sinistra un canalone ghiaioso e franoso, i due sentieri comunque poco sopra ci ricongiungono e in 20/25 minuti conducono alla sella di Val di Tata dove inizia la via normale alla cima. La salita e la pendenza non è mai esasperata e non supera mai il 1° grado di difficoltà, anche se è prudente non distrarsi mai perchè alcuni passaggi sono abbastanza esposti, alle 13,00 siamo in cima. L' unica nota negativa e dolente della gita è stata la sosta obbligata di più di un' ora in discesa sul sentiero attrezzato, perchè 50 ragazzini impauriti,malconci e non attrezzati, con il solito Prete (che spera sempre nella divina provvidenza) erano bloccati a metà discesa, creando un tappo alle loro spalle di un centinaio di incazzatissimi e inviperiti escursionisti. 1° foto) in cima al Pisciadù. 2° foto) escursionisti diretti al Boè. 3° foto) Sassongher- Sas dles Diesc. |
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