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Cima Mutta, passando per Selveglio, 26/01/2008 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | grigna |
Gita | Cima Mutta, passando per Selveglio |
Regione | Piemonte |
Partenza | Cà di Janzo, frazione di Riva Valdobbia (1350 m) |
Quota arrivo | 2135 m |
Dislivello | 800 m |
Difficoltà | E |
Rifugio di appoggio | Nessuno |
Attrezzatura consigliata | Da escursionismo. Ciaspole, ARVA, pala e sonda in inverno |
Itinerari collegati | Cima Mutta (2135m), passando per Selveglio |
Condizioni | Discrete |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Prosegue imperterrito il mio periodo di “scazzo” con scarsa voglia di far fatica. Accantonata l’idea di andare con il Rosso in quota con la tenda (mi scuso con lui per la bidonata colossale) vagando nel web alla ricerca di una cima panoramica sul Rosa, trovo la Cima Mutta che propongo al ciaspolatore Catena.
Così sabato mattina con tutta calma partiamo dalla frazione Cà di Janzo (Riva Valdobbia) nella poco conosciuta Val d’Ogna, alla volta di questa meta assolutamente poco frequentata. Saremo soltanto io e lui per tutto il giorno con il Catena che batterà traccia data la mia scarsa voglia. Passiamo il bel villaggio Walser di Selveglio, l’Alpe Poesi e l’Alpe le Piane fino a raggiungere la parte superiore di un bellissimo lariceto che superiamo attraverso pendii ripido poco ideali per ciaspolare. Una calura impressionante rende la salita piuttosto faticosa ma alla fine raggiungiamo la meta dalla serie “Balconi sulle Alpi”. Dopo le consuete foto, scendiamo fino all’Alpe Poesi dove ci concediamo una rilassante sosta rifocillatoria e poi giù all’auto su neve primaverile. Partecipanti: io e Catena. Foto 1: scendendo dalla Cima Mutta Foto 2: il versante sud del Rosa |
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