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   Resegone , lungo 3 Ferrate " Gamma 1" , " Del Centenario", " De Franco Silvani", 02/04/2011
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Onicer  windtito   
Gita  Resegone , lungo 3 Ferrate " Gamma 1" , " Del Centenario", " De Franco Silvani"
Regione  Lombardia
Partenza  Piazzale Funivia per piani D'erna  (600 m)
Quota arrivo  1875 m
Dislivello  1550 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Rifugio Azzoni
Attrezzatura consigliata  Scarponi da Montagna e Attrezzatura da Ferrata
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Dato le buone condizioni meteo , Sabato mattina presto parto alla volta di lecco , scartata una prima ipotesi di uscita con la tavola da Windsurf per mancanza vento di "Tivano" mi dirigo alla partenza della Funivia per Piani D'erna .

1° tappa dal Piazzale funivia a 600m al Pizzo D'erna 1350m , via sent. N. 1 e Ferrata "Gamma 1" ( circa 700m di sviluppo , 500m la ferrata )

Parcheggiato l'auto, volgendo lo sguardo il alto lungo i cavi della funivia si scorge a destra il Pizzo D'erna, arrivo della ferrata Gamma 1 e prima tappa dell'escursione al Resegone . Per l'avvicinamento alla ferrata si scende la spianata del parcheggio per imboccare il Sentiero N. 1 ( direzione Rif. Stoppani ) . Dopo circa 20' lungo la mulattiera si incrocia sulla sinistra un bivio con un cartello di segnalazione della Ferrata , che con un ripido sentiero in 10' si raggiunge l'attacco . Di fronte si erge imponente una scura parete verticale che incute subito un forte rispetto , ma volgendo lo sguardo verso l'alto seguendo la linea della catena che si inerpica si intravede la presenza di scale che ci aiutano a superare l' impasse iniziale.
La partenza è subito di un certo impegno per la mancanza di appoggi artificiali che ci costringe a cercarli sulla parete, ma niente paura diventa subito più facile e prendendo confidenza con gli appoggi ( e dove servisse la catena ) si raggiunge ben presto una serie di scale verticali, che ci fanno rapidamente prendere quota.
Mi squilla il cellulare , è l'amico Peppino da Sesto che anche lui a secco di "Tivano" vorrebbe provare a fare una ferrata, e concordiamo di incontrarci dopo due ore all'arrivo della ferrata per proseguire alle successive tappe, lui ovviamente dovrà prendere la funivia per raggiungermi.

Riprendo a salire , alternando passaggi in catena , scale e terrazzini strapiombanti da dove è possibile tirare il fiato e spaziare lo sguardo sempre più lontano o alla base da dove si vedono salire come formichine altri avventurosi.

Al termine della grande parete incomincia anche il tratto più tecnico e divertente che è possibile arrampicare senza ausili artificiali se non la catena come sicurezza . Dopo vari suggestivi passaggi, si raggiunge anche il tratto più bello , dapprima occorre scavalcare uno sperone che è il tratto più impegnativo ed esposto di tutto il percorso dal quale raggiunta la cresta si collega mediante un ponte a due funi alla parete ( vedi foto 1 ) .
Si prosegue scavalcando altri speroni e nei tratti più esposti con l'ausilio di scale si raggiunge la vetta del Pizzo D'erna dove ad attendermi c'è l'amico Peppino.

2° tappa dal Pizzo D'erna 1350 mt seguendo il sent. N. 5 al Passo del Fo 1250 mt all'arrivo della ferrata "Del centenario" 1450 mt ( circa 400m di sviluppo, 200m la ferrata )

Tolgo l'imbrago e ripartiamo per la tappa successiva dove scendendo dapprima fino alla funivia prendiamo il sentiero N. 5 che con un lungo traversone ci farà raggiungere la parte sud del Resegone. Il sentiero è estremamente facile/pulito senza particolari impacci essendo la neve ad inizio Aprile completamente sciolta anche nei canali, così dopo 45' tutto in costa alla montagna siamo al passo del Fo presso il Rifugio Ghislandi .
Rimettiamo gli imbraghi e risaliamo il sentiero lungo uno splendido pratone assolato ed in pochi minuti ' raggiungiamo l'attacco della Ferrata del centenario.

La partenza è molto suggestiva in mezzo agli alberi dove svettano una serie di speroni in successione. La ferrata è molto verticale e in mezzo a una gola ma facile per via della presenza continua di ampi gradini ricavati da tondini in ferro che ne agevolano sia la presa in trazione che la spinta con le gambe,mentre la sicurezza è costituita da un cavo in acciaio ricoperto che facilita lo scorrimento dei moschettoni ( vedi foto 2 ) . Anche se per Peppino era la prima Ferrata parte subito molto bene godendosi appieno la salita e la vista mozzafiato verso il passo. D'altra parte per chi ha "assaggiato" il " Molo di Imperia" durante una mareggiata di Libeccio questo e' niente. La salita come detto non desta particolari pericoli ed essendo relativamente breve è sicuramente indicata per chi inizia , l'unica nota dolente per chi non è alle prime armi sono gli ampi gradini a sbalzo che non permettono di fare una ascesa agevole di sola roccia . Ben presto raggiungiamo la fine e decidiamo di proseguire verso la Vetta del Resegone mediante la Ferrata successiva , la " De Franco Silvano".

3° tappa da 1450m lungo il sent. N.1 a 1700m via ferrata " De Franco Silvano" fino alla vetta del Resegone a 1875m ( circa 450m di sviluppo 150m la ferrata) .

Ci ricomponiamo e si riparte per l'ultima e impegnativa tratta finale. Si sale lungo la montagna ricollegandoci al Sent. N. 1 che ci porta dopo diversi tornanti alla località "Om de Sass" , da qui per la prima volta è possibile intravedere in alto lo sfavillante rosso rifugio "Azzoni" incorniciato tra la " Punta Cermenati" e la "Torre Valnegra". Si imbocca sulla sinistra un piccolo sentiero che scende leggermente costeggiando lo sperone e da cui è visibile alla base un cartello giallo che indica la ferrata "De Franco Silvano".

Per entrambi è la prima volta e dalla base si intravede lo sviluppo molto articolato della ferrata, attrezzata unicamente da catena moschettonabile che si inerpica lungo i pilastri a sud-est della punta Cermenati , è molto esposta ma lo scenario mozzafiato della sua cornice la rende piacevolmente rassicurante .
Peppino gasatissimo, passata egregiamente la prova della prima ferrata "Del Centenario" si lancia all'ascesa e dove non lo supporta la tecnica, la forza nelle braccia lo aiuta a tirarsi su con la catena.

Io diversamente essendo oramai diverse ore che arrampico sono quasi "alla frutta" e cerco di risparmiare il più possibile le braccia e anche se la catena è li' invitante la evito cercando di spingere con le gambe . Di sperone in sperone ci inerpichiamo sotto un sole battente ( e siamo solo al 2 Aprile) , metro per metro risaliamo i pilastrini sfruttando gli appoggi naturali che diventano sempre più radi . Sulla sinistra si vedono le pareti a strapiombo del "Dente" e della "Punta Manzoni" , oramai quasi totalmente prive di neve . I nostri sguardi si incrociano continuamente a voler esprimere una gioia a cotanto splendore e bellezza.
Peppino sopra di me rallenta parecchio, segno che ha appena incontrato un bel passaggio tosto. infatti lo sento sbuffare come un toro mentre munge la catena in un punto particolarmente esposto a sbalzo . Ora tocca a me , ricordo di aver letto la presenza di una staffa in quel punto , ma non la trovo .. tentenno un poco di troppo a cercarla proprio mentre mi scivola un piede gravando tutto il mio peso sulle braccia stanche . Cerco un appiglio ai piedi per scaricare peso ma non lo trovo e insisto perdendo attimi preziosi ... mi faccio forza, sono più di un minuto che sono in trazione sulle braccia a cercare questo maledetto appiglio che non ce' .. Peppino se ne accorge e ridiscende ad aiutarmi , ma proprio in quel momento butto tutte le mie energie nelle braccia e con un ultimo sforzo e colpo di reni mi tiro su a forza e raggiungo lo sperone . Tiriamo un po il fiato e proseguiamo con più facilità gli ultimi tiri, l'aria e' più frizzante e anche la roccia segno che oramai non manca molto alla vetta .

Siamo estasiati dal panorama ma dopo le fatiche della salita tutta allo scoperto con il sole battente non vediamo l'ora di raggiungere il rifugio "Azzoni".

Incominciamo ad incontrare sempre più neve incastonata nei piccoli crepacci e finalmente vediamo la croce della vetta e sulla destra il rifugio "Azzoni" . Ancora poche decine di metri seguendo un sentierino riscendiamo leggermente verso il Rifugio, dove stanchi ma felici ci rifocilliamo ,riposandoci dalle fatiche della giornata .

4° tappa ( rientro ) dalla croce della "Punta Cermenati" 1875m al parcheggio della funivia 600m ( circa 1300m ) .

Dalla croce in vetta a Punta Cermenati , ci lanciamo ( per modo di dire ) per il sentiero n. 1. Raggiunto il punto " Om de Sass" ( 'attacco della ferrata ) discendiamo con molta cautela il ripido canale a tratti sporco di neve che costeggia a ovest la punta Cermenati fino ad incontrare nuovamente il sentiero n.1 quasi a ridosso della partenza del canalone "Comera" . Da qui il sentiero ridiscende più agevolmente e incontriamo i primi Pini lasciando l'ambiente in quota ad una sempre più fitta vegetazione . Ci stacchiamo dalla parete incrociando il sentiero N. 5 che avevamo percorso all'andata dai piani D'erna proseguendo lungo il sentiero N. 1. Il sentiero sempre più marcato scende inesorabile lungo il vallone che costeggia il pizzo d'Erna e raggiungiamo dopo un ora il rifugio "Stoppani" a 890m , e da qui con una mulattiera la piazzola delle funivia .

Tito
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