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   mont velan - ricognizione, 22/07/2007
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Onicer  furbo   
Gita  mont velan - ricognizione
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  prailles (etroubles)  (1600 m)
Quota arrivo  3200 m
Dislivello  1600 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  biv. moline 2424
Attrezzatura consigliata  corda, piccozza, ramponi, casco
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Buono
Commento Come consuetudine negli ultimi tempi il socio di turno mi pacca all’ultimo momento e così, trovandomi già sul posto decido "almeno" per una ricognizione. Porto con me picca e ramponi perché non si sa mai. Partenza ore 6.45 subito dopo il paese di Prailles. Poco dopo il parcheggio un cartello indica di scendere a destra verso il fiume per andare al biv. Moline… io lo ignoro perché a mio avviso allunga il percorso e seguo la strada sterrata principale fino al bivio per Arvus-Bivacco Moline (1 h). Da li dopo breve discesa il sentiero si inerpica sui pendii dietro all’alpeggio fino a portare al pianoro soprastante ed al crinale che in breve porta al bivacco (0.45 h). Il bivacco Moline è aperto da metà giugno e metà settembre ed è quanto di meglio ci si possa immaginare… non aggiungo altro. Da li, salutati due pastori, uniche forme di vita incontrate in tutta la giornata proseguo in direzione del pendio erboso di fronte al bivacco (alla sua dx salendo da valle). Nessuna traccia di sentiero nella prima parte. Consiglio comunque di portarsi verso l’evidente filo di cresta e poi seguirlo fino alla sua fine (ometti). Arrivati alla pietraia sommitale si devia a sinistra fino ad arrivare ad un piccolo pianoro (ometto) quindi si risale il ripido versante alla sua sx per sfasciumi molto instabili fino al pianoro superiore (3.30 h - quota 3200). Qui alcuni ometti indicano di attraversare stando bassi in direzione del nevaio. Poi c’è poco da scegliere si spara su dritti fino alla crepaccia terminale (aggirabile a dx) e poi si risale il breve ma erto canalino più a sx (il canale al centro presenta una cornice) dalla cresta si giunge poi brevemente in vetta. Questa ultima parte però solo in teoria però perché prima di calzare i ramponi, come consuetudine quando sono solo e in posti sperduti e accidentati, piccolo briefing col coniglio che c’è in me, risultato 1-1… ok si scende. Percorso fortemente disturbato nella parte alta dalla mancanza di traccia, dagli sfasciumi e soprattutto dalle due dita di grandine cadute il giorno prima che hanno reso i pendii erbosi sopra il rifugio (400 m sui 30-35° continui) estremamente insidiosi anche se le foto non rendono (salita e discesa sull’erba picca in mano). Notevole inoltre il pericolo di caduta sassi prima del plateau, consigliato il casco. Il nevaio invece appare in ottime condizioni. Peccato questa volta sebrava a portata di mano e se solo ci fosse stato qualcuno nei paraggi… va bè stasera polenta e c...
foto 1) la parte alta
foto 2) il ripido crinale erboso sopra il bivacco
foto 3) un paio di ore dopo il tempo migliora e la neve sparisce
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