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   Pizzo Cappuccello+Pizzo Cavrel, 14/07/2008
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Onicer  Ares88   
Gita  Pizzo Cappuccello+Pizzo Cavrel
Regione  Lombardia
Partenza  Valbondione  (900 m)
Quota arrivo  2824 m
Dislivello  1924 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  Curò-Consoli
Attrezzatura consigliata  Da escursioni su detriti(casomai un cordino)
Itinerari collegati  Pizzo Cavrel (2824m), traversata dal pizzo Cappuccello
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento NOTA:la difficoltà globale della traversata è PD!
Gita decisamente x aficionados orobici!!Gli ambienti in cui ci si muove sono tra i più selvaggi ed impervi di tutte le Alpi, le tracce dell'uomo pressochè inesistenti il paesaggio brullo ed inospitale!Solo i camosci(davvero numerosissimi) sono i veri padroni di questo angolo di Natura!
Partiam alle 6.15da Bondione e nel giro di 1.10h siam al Curò.Da questo per bel sentierino con tanti fiori, arriviamo fin quasi al lago di Valmorta.
Senza raggiungerlo pieghiam a destra e risaliamo i ripidi pendii erbo-rocciosi soprastanti, mentre il panorami si fa via via sempre più suggestivo.
Costruendo ometti di quando in quando e sbuffando non poco infiliamo un ripido canalone di sfasciumi che ci conduce in breve al colletto, all'inizio della lunga ed assai affilata cresta Ovest del pizzo Cappuccello, visibile da quì come un' imponente scura torre.
La cresta la affrontiamo con prudenza e percorso assai divertente(con un occhio all'esposizione, sempre grande).
Con passaggi di I°/I°+grad. giungiamo al termine della cresta, ove il filo va a morire contro il ripido torrione della vetta, trasformandosi in un ripido sperone.
risaliamo quest'ultimo con passi divertenti, poi attacchiamo la cresta Nord e per placche e giravolte un po' particolari(I°+max) giungiamo in vetta.Il panorama è davvero bello ed insolito.
Dalla cima ridiscendiamo x un breve tratto la crestina Nord, poi stacchiamo sullo sperone Est che ci conduce, per brevi salti, alla stretta bocchetta del monte Cappuccello.Da questa attacchiamo direttamente la cresta Ovest del Cavrel, risalendo x placchette e scaglioni di roccia sino alla sommità di uno spuntone; da questo superiamo direttamente la prima parte di cresta Ovest, fatta a mò di sega, irta di punte e pinnacoli, esposta e molto friabile che ci obbliga ancora a strane giravolte e traversate coi piedi in opposizione(I°/qualche pass.II°).
Dopo i denti passiamo alla spalla ghiaiosa del Cavrel, poi alla corona di placche finale che sorregge il macigno della vetta, che superiamo per passaggi elementari(I°), anche se un poco friabili.In breve siam al grande ometto della cima.Il panorama è davvero qualcosa di eccezionale,nn perdo neanche tempo a tentare di descriverlo!!
Per la discesa affrontiamo il ripidissimo sperone Nord, che sprofonda verso lì'imponente Diavolo.
Ci abbassiamo con grande attenzione per gradoni di rocce piene di macigni instabili, sempre in forte esposizione; poi, quasi al termine, traversiam a sinistra e ci portiamo sulla aperta parete Nord, che affrontiamo arrampicando in discesa lungo un canale roccioso verticale(passo delicato ed espostissimo, seppur molto breve-II°).Dai piedi del versante Nord, proseguiamo affrontando i primi cinque gendarmi della cresta Nord(placchette e traversa molto esposti), fino a divallare, lungo un'affilata crestina, alla stretta bocchetta del Cavrel.
Da questa, invece di affrontare il canalino che ci porterebbe al visibile lago della Malgina, data anche la stanchezza, decidiamo di divallare "comodamente"(così per dire) sulle gande di Valmorta Orientale.Incuneatici nell'alveo del torrentello, scolliniamo poi per detriti e marciume al Laghetto di Valmorta.Da quì a Valbondione non c'è storia.
Super gitone.....
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