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attacco a Scais (la prima volta fa sempre male), 21/06/2006 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | oscarrampica |
Gita | attacco a Scais (la prima volta fa sempre male) |
Regione | Lombardia |
Partenza | fiumenero (700 m) |
Quota arrivo | 3000 m |
Dislivello | 2300 m |
Difficoltà | F |
Rifugio di appoggio | baroni al brunone |
Attrezzatura consigliata | nde |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Il 29/9/1995 è una data destinata a segnare le tappe del mio alpinismo perché inizia l’epopea dello Scais e inizio a manifestare il prevalente interesse per l’alpinismo d’esplorazione e avventuroso, rivolto a cime o territori selvatici. Ricordo che allora Punta Scais era un mistero sul quale non riuscivo a trovare informazioni, se non sommarie. Partiamo da crema con Robi Tosca che è notte fonda e alle 7.30 del mattino siamo a Fiumenero dove inizia l’interminabile salita (quante volte poi nel seguito degli anni) vs il Rif. Brunone. E’ una bella giornata di sole e io salgo in braghe corte e camicia, salvo poi coprirmi quando arriviamo al rifugio 3 ore dopo e dove ci concediamo una pausa di una mezz’oretta. Ripartiamo e il terreno comincia a chiazzarsi della prima neve. Il Redorta ha già indossato il suo manto invernale e quando arriviamo in vista della Bocchetta di Tua ormai marciamo su 10 cm di neve fresca. Appare anche la costiera di Scais, non credo che al tempo conoscessimo quale fra le varie punte fosse quella più alta. Salendo vs la bocchetta la neve probabilmente spazzata dal vento è dura ma non troppo e permette un agevole e sicura progressione a noi che viaggiavamo armati ai tempi dei pesantissimi Cervino della Scarpa. Alle 13 siamo alla Bocchetta con il naso all’insù cercando il passaggio migliore per oltrepassare la paretina rocciosa. Robi coraggiosamente l’affronta e si alza per un paio di metri finchè arriva ad un chiodo e capiamo che ci vorrebbe la corda che noi non abbiamo e manco sapremmo usare. Non sospettavamo allora che il passaggio giusto era infilarsi in una sorta di diedro, a sx prima della bocchetta, (comunque non ce l’avremmo fatta quel giorno con la neve) che permette con un singolo passaggio delicato di accedere alla porzione superiore della fetta di Polenta e avere allora la via aperta alle creste di collegamento vs lo Scais. Roby ridiscende un poco e poi si lancia atterrando nella neve che assorbe il volo. Alle 16 ripassiamo dal Brunone, tiriamo il fiato, e poi riprendiamo a correre vs Fiumenero che raggiungiamo alle 18.
L’1novembre del 1999,4 anni dopo, parto per un'altra ricognizione in direzione dello Scais con mio fratello. Alle 7 del mattino partiamo da Fiumenero, alle 8.30 siamo al Pian dell’Aser dove scattiamo una splendida foto vs il Diavolo di Tenda che appare brillante nella luce del mattino e con poca neve per la stagione già inoltrata. Poi quando stiamo per arrivare al Brunone dalle valli salgono brume e nebbie sempre più vorticose. Quando alle 10.30 arriviamo al Brunone il miracolo è compiuto: tutta la Val Padana fin dove l’occhio può vedere è immersa nelle nubi, da cui emergono solo le punte dei monti. E’ una visione irreale e magnifica che non manchiamo di immortalare, entusiasti per lo spettacolo che ci è concesso. Quando alle 11 ripartiamo, probabilmente più attenti al panorama che a guardare dove mettiamo i piedi, non so ancora adesso come, forse per via delle nebbie che si erano alzate a tratti, deviamo clamorosamente vs destra e andiamo a incrodarci sotto le rocce troppo ardite e verticali dei gendarmi del Redorta. Alle 14 constatata l’impossibilità di proseguire vs il Redorta ed essendo completamente fuori rotta, decidiamo di arrenderci e tornare per la via di salita. Alle 16 ripassiamo dal Brunone dove facciamo pausa dimenticandoci della stagione inoltrata. Il buio pesto infatti ci coglie lungo la discesa che completiamo solo alle 19.30. Foto 1 Robi all'attacco sopra la bocchetta di Scais Foto 2 io e walter Foto 3 mare di nubi e di cime dal Brunone |
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