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   Sperone, piccolo monte grande spettacolo, 22/04/2020
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Onicer  oscarrampica   
Gita  Sperone, piccolo monte grande spettacolo
Regione  Veneto
Partenza  casera dei Dori  (810 m)
Quota arrivo  1266 m
Dislivello  450 m
Difficoltà  E
Rifugio di appoggio  no
Attrezzatura consigliata  nde
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Accettabili
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Dopo un giorno di riposo riprendo il 2/3 le mie peripezie alpine. Ha nevicato anche sotto i mille metri e anche il mio paesello, Caprile splende sotto la neve dorata dal sole regalandomi un risveglio da cineteca. E’ tutto oro quel che luccica e perfino l’anonimo Migogn stamattina splende come una damigella pronta per il matrimonio. Devo scendere ancora per via della tanta neve caduta in quota e la mia discesa vs belluno è tutta una fermata a far foto alle montagne tutte indorate di bianco che riflette meraviglia ovunque. Civetta,Agner, pale di san Lucano, Framont, Monti del sole, è tutta una gara di lustrini. Tutto da ammirare, contemplare… e fotografare.
Oggi il mio obiettivo è una cimetta ma ben profilata che domina la Val Belluna: il monte Sperone.
Percorro la stradina d’accesso che parte nei pressi di sospirolo e ad un certo punto credo di arrivare in cima in auto ma poi finalmente un piazzale pone termine al mio tentativo poco etico. Dubbioso circa la giornata uggiosissima e la nebbia prestata probabilmente in mio onore dalla bassa Val Padana, rifletto sul salire o meno quando arriva un'altra auto dalla quale scende una signora che mi spiega che in mezz’oretta si arriva su e che vale certo la pena di provarci. Parte dicendomi che ci si vedrà più avanti essendo lei lenta in salita.
Alle 9 la mia pigrizia mattutina si scioglie coi primi passi e innestato il turbo supero e saluto la signora.
Salgo nella nebbia umida e compatta fino a che attorno ai mille metri un poco di neve dona qualcosa di suggestivo almio inutile incedere. Poi un surreale sole fa capolino in alto rendendo spettrale e magico il paesaggio che sembra prender vita rianimato da quel filo di luce che buca la plumbea coperta. Vedo il promontorio finale di gialle erbe chiazzate di bianco e poco dopo alle mie spalle emerge dal mere di nubi il Pizzocco e come fantasmi di tanto in tanto l’Agner e il piz di Mezzodì. Ma la sorpresa è quando davanti a me si profila quasi verticale la precipite parete erbosa dello sperone che cala sulla Val belluna completamente coperta dalle nubi. Io ormai ne sono fuori e come un astronauta domino il mondo dall’alto. Poco dopo nel gioco della rappresentazione teatrale entrano a partecipare anche i monti del sole di cui non so ancora interpretare i profili e mi chiedo che cima sia quella che talvolta come una prua di nave appare nella burrasca delle nubi. Fotografo a destra e manca decidendo nel frattempo di salire in cima ad aspettare per chiedere lumi su ciò che ogni tanto appare e poi scompare non permettendomi un orientamento definitivo. Percorro il bel sentierino di crinale che corre proprio poco a sx del fil di precipizio e poco dopo appare la grande croce metallica di Cima Sperone a 1260 mt di quota, che raggiungo alle 9.45.
Contemplo la bellezza del luogo e ammiro tutte le cime che contornano la Val Belluna uscire come spade verso il cielo dal mare di nubi. Mi godo il silenzio surreale e attendo. Poi finalmente dalle nebbie sbuca una prua che riconosco come il Zimon de Peralora. Inizia ora, quassù, la mia alfabetizzazzione sui mitici e magici Monti del Sole. Impressionante è anche la vista verso il Canale d’Agordo con il Piz Vedana e il Tiron che fanno da sentinelle a dx e sx e le nubi che entrano fra le due guardie. Sullo sfondo il misterioso mondo dello Schiara e le creste del Viaz, dall’inizio della Pala Alta fino al loro termine sul monte Coro. Poco prima delle 11 sono nuovamente all' auto . E’ presto, e per aumentare il coefficiente di isolamento delle mie gite,vado in val Clusa, di cui troverò l’accesso sulla strada del ritorno.
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