Home Gallery
Reports
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Mountain Bike
Archivio
Itinerari
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Fenio...menali
Forum
Ricerca
   caronelle e corona di lago gelt, 08/10/2019
Inserisci report
Onicer  oscarrampica   
Gita  caronelle e corona di lago gelt
Regione  Lombardia
Partenza  valbondione  (1000 m)
Quota arrivo  2800 m
Dislivello  2500 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  curò,bivacco aem
Attrezzatura consigliata  leggera da escursionismo veloce
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Sono appena tornato dal carè alto e dall’Aletschornn ma colgo l’ennesima possibilità di questa strana estate e grazie alla disponibilità di ilenia e di amici riesco ad evadere per un'altra giornata.
Sveglia alle 3 del mattino e poco dopo le 5.30 rieco a partire da valbondione passando sotto il mitico canalone nord del Cimone che asciutto appare ancora più cupo e verticale. Poco prima del bivio per il sentiero ripido mi raggiunge di gran lena un escursionista che sale dritto di gran lena, mi accodo per svegliarmi dal torpore mattutino e saliamo scambiandoci quattro chiacchere sulla nostra passione verticale e accetto il suo invito a bere un thè al curò. Poi usciamo e ci salutiamo al bivio per la Val cerviera ripromettendoci di sentirci più avanti per un uscita assieme. Ciao Nico. Poco dopo raggiungo e mi aggrego al trenino dei tre compari ascoltando l’anziano parlare di Salvini e politica. Alle 8 passiamo dal rifugio Barellino ed entriamo nella conca dorata di luce e colori del lago naturale. Paesaggio idilliaco degno delle highlands scozzesi. Blu lago e verde dorato poi il marrone delle montagne e di nuovo il blu del cielo. Traversando vs dx molliamo il sentiero vs il passo carbonella e ci dirigiamo vs il vallone ombroso scuro pietroso e ancora innevato che sale al passo del Serio. Saluto i tre allegri compari che puntano a dx vs le pendici del Torena e salgo vs la depressione del passo che raggiungo alle 9. Panorama sulla Valtellina, luogo che incute timore e dubbi sulla direzione da prendere. Sbaglio stando a sx e allora consultando la relazione salgo il lato nord che appare comunque erto ed aspro. Avanzo tra sfasciumi verticali cercando un poco di solidità alla base delle rocce che stanno sulla mia sx. Alle 9.30 supero i canaloni e mi affaccio su alcuni colli pietrosi che anticipano la prima e più alta delle cime di Caronella. Foto sulle cime della Valtellina, il gruppo del bernina e la triade ortles zebrù e gran Zebrù e alle 10 tocco i 2871 mt della cima di carbonella orientale, la più alta del trio. Siamo sul crinale e lo sguardo plana ovunque dalla costiera recastello strinato ai giganti orobici. Riprendo a camminare anticipato da uno stambecco che mi precede lungo la cresta che si dirige vs la cima centrale e che mi abbandona solo quando questa si fa più affilata ed aerea costringendomi a qualche passo un poco esposto. Subito dopo risalgo di pochi metri alla cima centrale che tocco alle 10.30.
Da qui si vede il percorso vs l’ultima cima , il passo di carbonella e le due cime di lago gelt e nell’intrico roccioso anche la cima del monte Bondone. Foto,foto,foto e poi riprendo in direzione dell’ultima Carbonella anche se mi appare subito evidente che non si potrà seguire il filo di cresta troppo arzigogolato e spigoloso come un istrice ma invece scendere per il ghiaione che si frappone fra le due asperità e poi risalire.
Da sotto la situazione diventa evidente: basta risalire il canalone che adduce al passetto che divide la bifida cima. Zigzagando fra le rocce con qualche divertente passo attorno al primo grado raggiungo il poggiolo e di seguito una e poi l’altra punta. Sono le 11 e fotografo tutta la cresta percorsa con le due caronelle precedentemente salite. Poi ripercorro il canalone in discesa e mi soffermo a fotografare un gruppo di stelle alpine di cui una in particolare dalle dimensioni enormi ed irregolari con ampie foglie. Poi ancora per pietrame raggiungo alle 11.30 il passo carbonella dove fra laghetto e bivacco molto ben tenuto mi concedo una pausa prandiale.
Quando riparto seguo l’evidente sentiero che scende e poi volto a dx per cercare l’approccio alla cima che mi sovrasta e quando vedo un largo intaglio son convinto che sia il passo di lago Gelt( in realtà dal passo dovevo spostarmi vs dx). Raggiungo il bell’intaglio e risalgo la cresta a sx fino ad arrivare su una cima da cui riconosco il lago gelt e l’errore commesso. Riguadagno l’intaglio e seguendo la ripida cresta raggiungo la quota 2804 della cima principale di Lago Gelt. Ho perso tempo e sono le 13.30. Selfie e giù vs il passo di lago gelt con un occhio al lago che assume sempre di più la forma di cuore per la quale è giustamente famoso.. Dopo qualche passo di apprensione dovuto a qualche passaggio esposto che non avendo salito temevo mi portassero troppo sul vuoto, ritrovo l’esile traccia che per cresta scende all’intaglio di quota 2720. Qualche breve passo di arrampicata e alle 14 raggiungo la seconda cima di Lago Gelt. Osservo la cresta vs il Monte Bondone che appare abbordabile ma ricordando male dalla relazione decido di ridiscendere vs il lago gelt e poi da li risalire dal sentiero normale. Alle 14.30 sono ridisceso ai 2550 mt del lago gelt e con la stanchezza che comincia a farsi sentire risalgo per prati inclinati e poi boccette la bastionata della cima bondone di cui raggiungo il culmine nuovamente oltre i 2800 mt poco dopo le 15. Poco prima, dalla cresta mi ero soffermato a spiare e osservare dall’alto un gruppo di camosci stesi al sole proprio sotto di me e a fotografare più volte la testa del maschio di guardia che sbucava da una pietra d’osservazione. Molto bello. Nel frattempo le valli sotto di me si stanno riempiendo di sbuffi nuvolsi che ne risalgono i fianchi e d enormi cumuli volteggiano sopra le cime del recastello e del diavolo di malgina. La visibilità ne risente ma lo spettacolo è grandioso. Me ne sto, piccolo, appollaiato sul mio ballatoio roccioso mentre il cielo vortica su se stesso e io vorrei poter afferrare l’eternità e restare per sempre ma la vita richiama a valle. Fotografo la cresta in direzione del corno di Bondone di cui mi sembra di riconoscere l’ometto e mi getto in discesa con l’idea di tenere la base della cresta per risalire al passo del Bondone e poi alla cima di Malgina e al Corno. Poco prima del lago un'altra famiglia di camosci cattura le mie attenzioni. E’ splendido osservare questi animai e le loro dinamiche in un ambiente incontaminato dove percepisci forte che l’estraneo, l’ospite sei tu. Scatto in silenzio. Sono solo le 15.30 ma l’ambiente divenuto improvvisamente nebbioso sembra serale e mi muovo alla ricerca del sentiero principale attorno al laghetto. Lo trovo e lo seguo, anche quando con mio disappunto si sposta dalla base delle pareti e temo mi porti fuori direzione rispetto all’idea di costeggiare la base della montagna per non perder quota.
Uno sprazzo di visibilità conferma i miei sospetti: avrei dovuto abbandonare il sentiero molto prima ma farlo alla cieca non avrebbe avuto senso. Continuo così a scendere fino ad arrivare al Lago della Malgina alle 16.30. Trovo un sasso nel bel prato che lo contiene con l’indicazione passo Bondone ma il sentiero non c’è.
Non ho le forze e anche il meteo nebbioso m’induce al facile pensiero della rinuncia a rifarmi 500 altri mt di dislivello per salire a Cima Malgina e al Corno di Bondone iltime preventivate tappe del mio tour. Discendo il chiuso vallone della malgina che poi s’apre improvviso ad un immagina da cartolina con prati aperti e pascoli e greggi. Sembra veramente la Scozia con la mole nera del recastello che appare e scompare fra le nubi a ricordarmi il Ben Nevis o le Three Sisters. Più tardi recuperato il sentiero bellissime anche le immagini del canyon che forma il torrente con gente che prende il sole nel silenzio dell’alpe. Scenografico anche il gioco di luci sul Barellino che non mi stanco di fotografare nel particolare vorticare delle nubi.
Alle 18 passo a salutare il gestore del Curò cui avevo promesso di ripassare e poi giù di corsa vs Valbondione dove arrivo un ‘ora dopo.
Report visto  2236 volte
Immagini             

[ Clicca sulla foto per ingrandire ]
Fotoreport