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   Monte Chierico, Corno Stella, Cima Valsambuzza. Per creste, 23/06/2019
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Onicer  Brecchy   
Gita  Monte Chierico, Corno Stella, Cima Valsambuzza. Per creste
Regione  Lombardia
Partenza  Carona  (1100 m)
Quota arrivo  2620 m
Dislivello  2000 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Nessuno
Attrezzatura consigliata  Normale da escursionismo se ci si muove bene fino al III°
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Inserisco solo ora il report della bella avventura svoltasi domenica 23 giugno 2019.
Bel giro esplorativo, con Davide F. che si è aggiunto all'ultimo momento per due passi in Val Brembana, almeno l'idea era quella... La meta è la Val Sambuzza, poi si vedrà! Partiamo di buon ora per Carona e ad Isola di Fondra abbiamo l'occasione di assistere alla bella cascata dovuta all'apertura della diga per manutenzione, che spettacolo! Poco più avanti invece un gregge di migliaia di pecore riverso per strada rallenta non di poco la circolazione... Giunti a Carona, prendiamo la mulattiera del Calvi e poi svoltiamo dopo qualche centinaio di metri per la Val Sambuzza nei pressi di una baita con annessa fontanella. Arrivati al bivio per Foppolo decidiamo di salire al Monte Chierico e vedere la situazione per un'eventuale traversata in cresta verso la Cima di Valsambuzza. Saliamo spediti quindi alla prima cima di oggi, il Monte Chierico 2535 m, passando per una quota con omino, forse la sua anticima. Ci abbassiamo poi fino ad un colletto e risaliamo ancora per cresta fino ad una seconda quota senza nome da dove riusciamo bene a vedere la cresta verso Est che si presenta abbastanza ostica, con un paio di probabili calate; non abbiamo nessun tipo di materiale per affrontare un itinerario del genere. Breve pausa, veloce consulto e decidiamo di puntare al Corno Stella, passando per un'altra quota senza nome, anch'essa con omino. Veloci raggiungiamo questa bella cima a 2620 m che domina Foppolo e sulla quale incontriamo diversa gente. Ora non ci resta che scegliere la via del ritorno, il tempo è sereno, è presto e di benzina nelle gambe ce n'è ancora. Volendo quindi compiere un bel giro ad anello, ci abbassiamo nel vallone valtellinese sottostante il Corno Stella, scendiamo un po' per pietraie e un po' per residui di nevai cercando una via di salita sulla bastionata Nord della Cima di Valsambuzza; pare tutto uno sfasciume. Propongo un paio di scivoli con neve residua a Davide che però non è convinto della situazione, così dopo una rapida occhiata alla cartina, decidiamo di scendere ancora fino a raggiungere il sentiero che sale al Passo di Publino dalla Valtellina. Giunti al termine della conca, ci appare in lontananza 250 forse 300 metri sopra di noi, la palina segnaletica del Passo di Publino ma del sentiero neanche l'ombra; il problema che sembra esserci (visto da lontano) è che al passo ci sia un salto di diversi metri che impedisca l'uscita finale al colletto. Davide propone così di risalire uno sperone roccioso alla nostra destra che, almeno fin dove arriva il nostro sguardo, sembra depositarci sulla cresta tra il Passo e la Cima, così speriamo. Di alternative non ne abbiamo molte e attacchiamo fiduciosi lo sperone, che chiameremo poi "sperone Ilde", sorprendentemente su buona roccia, tipo il simil-granito che avevo incontrato durante un'altra bella avventura sulla Nord del Corno Stella. Saliamo stando un po' sul filo e un po' sul versante occidentale dello sperone, quello orientale verso il passo è più esposto. Sono in avanscoperta e ogni tanto avviso il socio di non seguirmi perché certi passaggi, senza corda, non li voglio affrontare. Tra cengette erbose e qualche bel passaggio di arrampicata, caminetti, diedri e fessure in particolare, raggiungiamo la fine dello sperone (che si trova più alto come quota rispetto al Passo di Publino). Ora la tensione di questa salita lascia spazio alla gioia di esserne usciti senza intoppi e un po' anche alla stanchezza, ma con un ultimo sforzo raggiungiamo la tanto agognata Cima di Valsambuzza 2481 m. Un'altra pausa meritata, qualche considerazione "a caldo" e via per il rientro, ormai tutto in discesa fino alla calura della pianura...
Il percorso totale prevede 20 km di sviluppo e 2000 m di dislivello. Le creste nei dintorni del Chierico e dello Stella hanno passaggi di I°-II° sia in arrampicata che in disarrampicata. Un po' più impegnativo invece lo sperone che corre al lato destro del Passo di Publino (guardando dalla conca al Passo stesso); qui le difficoltà sono di II°-III° (obbligato), alcuni passaggi più difficili abbiamo preferito evitarli anche perché era tutto una scoperta e non sapevamo cosa ci avrebbe aspettato al passaggio successivo. Di ritorno verso il Passo, guardando rivolti al versante valtellinese non abbiamo visto il sentiero, se non una minima traccia per pochi metri che poi moriva nel vuoto; altre cartine invece segnalano l'uscita del sentiero più in alto, sulla normale che porta allo Zerna, ma questo non abbiamo potuto verificarlo. Lo sperone di per sé non presenta passaggi complicati, o meglio, ci sono ma sono evitabili; di passaggi precedenti, neanche l'ombra, prestare particolare attenzione (nel caso lo si affronti) a ciò che si tocca in quanto spesso le rocce erano mobili anche se nel complesso, come già accennato, era un settore di roccia sorprendentemente abbastanza buona. Da una sommaria ricerca in internet non ho trovato informazioni sullo sperone da noi salito, ne tanto meno informazioni attendibili sul sentiero che sale dalla Valtellina. Anche le tre quote toccate con la presenza di omino di vetta non ho capito se hanno un nome o se sono quote "secondarie". Se qualcuno conoscesse i nomi delle cime o quant'altro, mi scriva in privato che provvederò a correggere il report... Per noi va più che bene così, è stato un bellissimo giro e nel suo piccolo una grande avventura!
Ciao, alla prossima!
Partecipanti: io e Davide F.
Foto1: alle spalle di Davide una delle quote "senza nome", sullo sfondo a destra la cresta percorsa e a sinistra quella che scendeva verso la cima Valsambuzza
Foto2: Masoni, Zerna e versante Nord della cima di Valsambuzza con evidenziato lo sperone "Ilde" da noi risalito
Foto3: Corno Stella e ideali
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