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   in montagna con laura, 31/03/2006
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Onicer  oscarrampica   
Gita  in montagna con laura
Regione  Lombardia
Partenza  varie  (1000 m)
Quota arrivo  2000 m
Dislivello  1000 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  vari
Attrezzatura consigliata  trekking
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Dopo un estate passata in Africa e che cambierà il corso della mia vita, e un campeggio estivo che cambierà la mia vita selvatica, mi ritrovo fidanzato con laura cui provo a trasmettere la passione per la montagna ben assecondato dal suo entusiasmo. La porto al Frattini il 14/9 partendo da Fiumenero per un dislivello di quasi 2000 mt. Partiti alle 8, arriviamo alle 17 con tappa al Brunone per le 13. Alla sera arrivano tre tipi a rompere la nostra tranquillità. Scendiamo il giorno dopo concludendo la giornata con la messa a Lodi.
E data l’ottima risposta passiamo in montagna anche il ponte di Novembre passando una notte all’invernale del Gemelli e una a quello del Calvi raggiunto attraverso il Passo di Aviasco. Poi il giorno del ritorno raggiungiamo la Baita Almentarga e quindi il Rif. Longo con una puntata al Lago del Diavolo. Quindi scendiamo a Carona e torniamo in pianura.
A marzo del 1992 ci concediamo qualche giorno di vacanza a Caprile e ne approfitto per tentare di convincerla a salire a Ciamp per passarci la notte. Partiamo alle 10 da Caprile (quota 1000) e transtiamo a Pezzè (10.30), Caracoi( 11.30) e infine nella neve ormai alta arriviamo alla bellissima radura di Giardoign a quota 1830 alle 15.30 immersi in un bellissimo sole che fa risplendere l’immenso candore che ci circonda.
Finito di riempirsi di bellezza riprendiamo a salire vs il col d’Armente la costa che scende dal Sasso Bianco e che ci divide dal villaggio di Ciamp posto dall’altra parte alla stessa altezza. Ma inizia ben presto una battaglia nella neve alta che logora laura che si giova solo parzialmente della trincea che scavo salendo.
Dopo tanto affondare e persa ogni speranza di stare sul sentiero e di arrivare a scollinare, ritengo più sicuro tornare ma quamdo siamo nuovamente a Giardoign è quasi buio e credo sia pericoloso scendere nell’oscurità dal sentiero che avevamo trovato in molti tratti ghiacciato. propongo quindi di costruire con i nostri vestiti e zaini una sorta di tenda sul ballatoio spalato dalla neve di una baita. Passiamo la motte praticamente all’aperto confortati dal baluginare celeste che scalda non i corpi ma lo spirito.
Ci risvegliamo al sole ma intirizziti e chiedo a Laura se se la sente con tutta la giornata davanti di provare a sfruttare le tracce del giorno prima per tentare nuovamente di salire e così alle 12.30 vinciamo la nostra sfida arrivando al Pian del Col d’Armente. Poi la discesa a scivoloni vs Ciamp che raggiungiamo alle 14.
Pranziamo cucinando sul fuoco e godendoci al calore delle fiamme ardenti la neve che scende lieve fuori dalla nostra baita rendendo il posto magico e silente. Passiamo la notte nel fienile sommersi di coperte.
al mattino ci alziamo inondati di sole che luccica sulla spruzzata di neve notturna che tutto ha spolverato. Scendiamo fra magici colori fotografando la meraviglia che incontriamo scendendo vs Piaia indi san Tomaso e infine Avoscan dove prendiamo il pulman per Caprile. Sistemiamo casa, salutiamo gli zii e partiamo sotto la neve . Arriviamo a casa alle 2.
Il 1993 è occupato dalle attività comunitarie e solo nel 1994 torno in montagna con lei.
l’1-2-3- luglio facciamo un escursione nelle valli del Gleno e Venerocolo dormendo una notte al Tagliaferri.
andiamo poi per Ferragosto in Val Sambuzza splendida valle laterale al solco che sale vs il calvi e che è chiusa nel suo circo prativo terminale in uno splendido anfiteatro roccioso costituito dalle pareti del Pizzo zerna. Un posto splendido che nonostante le intenzioni non sono più riandato a vedere. Dormiamo in tenda e rumori continui vicino alla tenda svegliano più volte Laura che mi chiama a più riprese temendo lupi orsi o quant’altro. arriva perfino a sentire l’animale spingere la tenda. io dormo sostenendo essere il vento.
Al mattino al risveglio mi devo ricredere perché sono evidenti attorno alla tenda numerosissime tracce di cavalli. E’un posto fantastico col laghetto che rende magico il luogo. Da tornarci.
Foto1 ciamp d'estate foto2 e 3 laghetti val sambuzza
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