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sasso bianco inverno 87, 26/02/2006 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | oscarrampica |
Gita | sasso bianco inverno 87 |
Regione | Veneto |
Partenza | caprile (1000 m) |
Quota arrivo | 2400 m |
Dislivello | 1400 m |
Difficoltà | F |
Rifugio di appoggio | no |
Attrezzatura consigliata | da neve |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Accettabili |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Partiamo da Caprile alle 8.30 del 28 12 87 eccezionalmente in 4 perché oltre al trio rodato io mot e aldrin si è aggiunto anche Stefano di Pandino salito a passare com me qualche giorno in montagna.
Fa freddo come merita la splendida giornata di sole ma contrariamente alla media di quegli inverni non c’è tantissima neve e saliamo rapidi fino a caracoi e poi un poco più lenti per la neve che man mano cresce fino a Giardoign dove ci fermiamo ,insolitamente per quei tempi, a scattare qualche foto e a saltare dai tetti delle baite nella neve soffice sottostante e a pranzare nel sole abbacinante che riflette gioia dal candore circostante. Poi saliamo fino al Col d’Armente a quota 2000 e le nostre strade si dividono perché gli amici scendono a Ciamp dove trascorreremo la notte mentre io mi dirigo vs l’alto. Erano anni in cui il livello atletico che mi garantivano gli allenamenti calcistici mi permetteva performance notevoli e allora, una volta rimasto solo ,ed essendo lì giunto bello fresco visto il passo dei compagni, scatenai tutte le energie e in poco più di mezz’ora nonostante la neve non battuta e alta circa mezzo metro raggiunsi la cima del sasso bianco quattrocento metri più su. Poi dopo una pausa contemplativa nella solitudine celeste della cima per respirare le emozioni che solo il silenzio sa donare mi sono resettato nuovamente sul livello fisico e in 1 ora a salti gioiosi nell’abbondante e soffice manto bianco sono tornato a Ciamp dove gli amici mi hanno accolto attorno al fuoco che ci avrebbe tenuto compagnia fino al giorno dopo per scaldarci nella fredda notte da passare sulle assi della baita attorno all’unica fonte di calore e luce. Come tante altre notti passate lassù a 1800 mt di quota, fu passata in dormiveglia e ad alimentare continuamente il fuoco il cui tepore veniva inghiottito dal freddo siderale di dicembre che entrava dalle molte fessure della precaria costruzione in legno. E a costruire svuotini con le Marlboro di Aldrin per fumarci il te ,primi sintomi di un disagio giovanile di là da venire. Il mattino dopo di luce e di sole, tornammo a valle. Foto1 io mot e Aldrin sul tetto della baita a Giardoign Foto2 salto Foto3 Ciamp dall'alto |
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