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   traversata delle grigne, 15/10/2017
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Onicer  oscarrampica   
Gita  traversata delle grigne
Regione  Lombardia
Partenza  pian dei resinelli  (1200 m)
Quota arrivo  2410 m
Dislivello  1700 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  bivacco ferrario, rifugio brioschi
Attrezzatura consigliata  no
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Eccellenti
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Sono a Lecco in vacanza con la famiglia a casa di un amico nei primi gg di agosto e la vicinanza dei monti mi ha fatto sognare vari programmi. I figli poltriscono e allora solo con Roberto mi ritrovo al mattino al Pian dei Resinelli (q. 1280) dove ci ha accompagnato Dani col pulmino.
Il programma è quello di concatenare le due Grigne in un bel giro ad anello che comprenda la traversata alta e quella bassa. Partiamo alle 6.30 del 04/08/2017 sulla stradina asfaltata verso il Rif. Porta e dopo qualche deviazione per prati ci troviamo dinnanzi l’immenso e storico edificio la cui mole sicuramente ricorda i fasti di queste zone che furon culla dell’alpinismo milanese dei tempi andati. Vari cartelli e possibilità, ma come da programma puntiamo la Grignetta per la Cresta Cermenati. Saliamo leggeri e veloci e in una splendida mattina di sole che ci regala panorami fantastici verso la valle sotto di noi che dorme ancora nelle ombre del mattino che cullano il lago e un incredibile gioco cromatico tra il verde dell’erba il blu del cielo e le argentee roccette che brillano di prime luci in alto. Valli laterali si svegliano stropicciandosi gli occhi dalle nebbie e noi freschi saliamo raggiungendo nuovamente la cresta della montagna,la vista sul lago e la base del calcareo e magnifico castelletto finale della grignetta che raggiungiamo poco prima delle 8 sfilando accanto ai possenti Torrioni Magnaghi. Zoomo sulla rossa croce del Sigaro Dones e fotografo Roby splendere di luce e giovinezza nel gaudioso mattino. Ci arrampichiamo felici sulle roccette appoggiate al cielo guadagnando un incrocio di cartelli e poi il franosoe ombroso canalino finale che adduce all’inaspetttata e piatta colma finale dove sorge il Bivacco Ferrario (q.2175, h8).Ritorniamo nella luce, sul lago a guardar distante e verso le valli che scendon laterali.
Ci gustiamo il momento con la luce ancora radente del sole nascente che tutto fa brillare davanti al luccicante bivacco e alla croce piena di pietre e addobbata di bandierine tibetane svolazzanti allegre nel loro rito di portare pace nel mondo. Lontano e immenso appare il Grignone ma ci conforta il parere di un locale che sostiene essere raggiungibile in circa 3 ore e quindi ci buttiamo giù per le belle roccette attrezzate del tratto finale della Cresta Sinigaglia (bellissima la vista sul Bivacco accoccolato in cima) che portano alla Bocchetta Federazione da cui diparte il canalino omonimo che anch’esso attrezzato permette di scendere sulle ghiaie sottostanti. Roby si muove bene in disarrampicata su queste rocce fantastiche dalle sembianze dolomitiche e poi di corsa e a grandi balzi rapidamente scendiamo fino a trovarci nell’amena e verdeggiante conca di Campione dove un bellissimo sentiero che corre fra creste verdeggianti e mughi ci deposita al Buco di Grigna q. ta 1800 punto più basso di questa traversata alta (h8.40). Il Grignone si prospetta ora enorme davanti a noi e il sentiero continua bucolico fino a scendere ancora un poco e risalire poi tramite catene la sdrucciolevole paretina – canale dello Scudo Tremare e consegnarci poi sull’ancor più bello ed estetico sentierino di crinale che in falsopiano conduce vs le roccette che a salti attrezzati conducono vs lo zucco dei Chignoli. Prima di raggiungerlo ancora un crinale verde con dipinto il sentierino nel mezzo e su ancora per rocce fantastiche le cui difficoltà basse permettono sempre di evitare l’uso delle catene Robi mi tiene in salita ma sul tecnico devo aspettarlo e ne approfitto per dedicarmi alla fotografia vista la giornata fantastica. Tra roccette e tratti di verde cadenzati in un magnifico alternarsi di movimenti arriviamo al momento in cui il sentiero piega a sx e rifiutando la cima dello zucco dei chignoli piega a sx vs la bocchetta della bassa a q.ta 2110 (h10) dove il bivacco Ugo Merlini abbandonato introduce alll’immensa prateria della parete nordest del grignone sulla cui cima a q.ta 2410 riposa il rifugio Brioschi. Ci arriviamo mezz’ ora dopo per traversi erbosi e massacrante ripido finale. Dopo le foto di rito alla croce con bandierine, facciamo pausa una mezz’oretta crogiolandoci al sole e pranzando mentre lo sguardo sorvola il pendio carsico che innevato qualche stagione orsono traversai con Nico per arrivare proprio qui. Poi giù a rotta di collo per le zolle erbose della ripidissima “direttissima” che ci consegna mezz’ ora dopo al neonato e stupendo bivacco Riva-Girani abbellito da un magnifico e belante gregge di pecore. Rapido giro per ammirarne gli interni nuovi di pacca e poi nuova corsetta fino ai prati della beata conca erbosa del Pialeral a 1430 mt. che attraversiamo nella calura del mezzogiorno da poco passato. Un cartello indica la via per la Traversata Bassa e per il PdR dato a 2h 20 min. Ancora leggera discesa vs dx, transitando poco dopo per il rif. Antonietta, e ancor oltre fino all’alpe Cova a 1330 mt dove un cartello opportunamente invita ad una brusca curva vs dx per immettersi nel sentiero della traversata bassa che s’ infila in un magnifico ed ombroso bosco di faggi. Un errore di percorso a causa di un non visto cartello mimetico, ci fa perdere un quarto d’ora nei boschi ma recuperiamo il sentiero nei pressi del Sasso dell’Acqua(q.1200, h 13.20). continuiamo a traversare per boschi di bassa quota con il calore che aumenta sempre più e lasciandoci alle spalle la mole del Grignone. Alle 14 sbuchiamo nei prati dell’alpe Musciero (q.1350) un luogo magnifico, solatio, la calura è opprimente e l’acqua è finita. Arriviamo balocchi sotto un albero alla cui ombra sostiamo solo pochi minuti con la paura di non riuscir più a ripartire da quanto si sta bene fermi e all’ombra. Abbiamo alle spalle 1700 mt di dislivello, siamo disidratati e camminiamo ormai da 7 ore. Ripartiamo, e che incanto il successivo Pian de la Fontana i cui prati rasati , verde scuro, sembrano una fetta di Tirolo esportata con la stradina di ghiaia ben tenuta dall’Azienda Agricola proprietaria di questo pezzetto di paradiso. Poi troviamo una provvidenziale fonte alla quale beviamo e ci rinfreschiamo: eravamo veramente vicini al colpo di calore! Altro aiuto ci viene poco dopo da due anziani in auto che insistono per risparmiarci l’ultimo pezzo di sterrata vs il Pian dei Resinelli (h 14.30) e poi ci tentano con la prospettiva di riportarci giù a Lecco. Ma ormai ci siamo un poco ripresi e il sogno (mio, perché robi non ne può più) è quello di raggiungere a piedi il lago ad Abbadia Lariana (dove abbiamo appuntamento con la moglie) e lì immergerci per un bagno ristoratore dopo 2200 mt di dislivello negativo dalla cima del Grignone. Nel dedalo di strade d’asfalto del piano, orientarsi non è semplice manco chiedendo ed infatti sbagliamo la prima e sotto il solleone arranchiamo nuovamente vs il pdr in salita e sull’asfalto ammirando la sfilza di guglie e gugliette del profilo della Grignetta. La seconda stradina in discesa va bene e all’inizio di asfalto, si restringe sempre più fino a diventare un improbabile allucinante stradina in cemento che ad una corsia scende nel bosco (lasciandomi interdetto al pensiero di percorrerla in auto) e che molto dopo termina in una magnifica radura dove è costruita una casetta delle fate. Un uomo legge il giornale sotto l’ombrellone, mi sembra il paradiso, e lo disturbo malvolentieri per chiedergli se siam giusti per Abbadia. Mi dice che devo svoltare a sx (fortuna perché il sentiero principale correva dritto). Visioni dolomitiche sulle torri della Grigna si susseguono rendendo incredibili alcuni scorci panoramici dal bosco. Continuiamo a scendere, a sudare, ad accalorarci, a bagnarci a provvidenziali ruscelli, ad essere nel dubbio ad ogni bivio non segnalato, a chiedere alle poche persone che incontriamo per avere dubbie risposte, a continuar di sperare di trovare indicazioni. Poi ci troviamo in mezzo ad un prato dispersi, ma comunque scendiamo e il lago si avvicina. Ritroviamo una traccia e finalmente un cartello che indica Abbadia a 40 minuti. Nonostante riprendano i nostri ghirigori nel bosco alla fine stremati alle 17.45 siamo sulla riva del lago dove un bagnante ci immortala per la foto di rito prima del bagnoooooo. Che goduria finire così una gita massacrante e ad altissima esposizione di sole e calore. L’acqua ci rigenera dal torpore e la vita torna a scorrere ad un ritmo meno rallentato. Mamma mia che bagno fantastico! Giro ad anello eccezionale con paesaggi sublimi che ne fanno un percorso lungo ma mai monotono dato i frequenti cambi di territorio e anche per le difficoltà omogenee ma divertenti (paretine atrezzate, altrimenti con passaggi di II° grado) adatto ad esser percorso in tutte le stagioni e che mi piacerebbe proprio provar a ripercorrere in altri momenti dell’anno (in primavera per il risveglio dei fiori, in autunno per i colori ed in inverno per la neve). Suggerito!!!! Tempo impiegato da pian dei Resinelli a Pian dei Resinelli: 8 h. Discesa ad Abbadia Lariana 3h. Foto1 io e robi sulla grignetta Foto2 io e robi sul Grignone Foto3 al lagooooooo
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