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Ferrata Corno Del Bene Monte Guglielmo, 10/06/2016 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | cri |
Gita | Ferrata Corno Del Bene Monte Guglielmo |
Regione | Lombardia |
Partenza | Zone (700 m) |
Quota arrivo | 1957 m |
Dislivello | 1200 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | Rifugio Almici (aperto) |
Attrezzatura consigliata | imbraco, caschetto e set da ferrata |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Discrete |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Che facciamo?? Le previsioni danno una bellissima giornata, ferie?? Prima no, poi si, poi no ed allora ci decidiamo?? Va be dai piuttosto che non fare nulla ci accontentiamo di un pomeriggio per fare qualcosina insieme (io e Luca), anticipando una gitarella lasciata per quelle occasioni in cui si hanno pochissime ore a disposizione (ben 5 comprese di viaggio) e bisogna sfruttarle al massimo.
Partiamo da Zone che sono le 14:00 con un cielo che non promette sicuramente sole ma ormai ci siamo abituati e dopo aver raggiunto quota 1.500 metri ci accolgono le bellissime nebbie estive! E pensare che qualcuno mi aveva detto "Cri non puoi perdere il sentiero per l'attacco del Corno, é evidente a meno che ci sia una nebbia fittissima"...accidenti sarà mica il giorno giusto ehh.. Effettivamente la retta via per raggiungere sto benedetto Corno l'abbiamo persa due volte ma per oggi i su e giù sono tutto allenamento! Per ovviare a qualche errore in cui è facile incappare se si va per la prima volta o si conosce poco la zona come nel nostro caso, partendo dall’abitato di Zone consiglio di seguire il sentiero degli gnomi, che si sviluppa su una carrareccia un po’ monotona ma ben tenuta (fattibile anche in mountain bike per i più allenati), successivamente per abbreviarla si puo’ seguire l’indicazione sentiero dell’uccellatore 227 A che sbuca nuovamente qualche tornante più sopra della strada stessa passando per una cascina dove é presente una palina indicante tutti i sentieri che si snodano sul Guglielmo. Seguendo ancora la carrareccia per una 20na di minuti scarsi ad un tornante, molto prima di raggiungere la malga Palmarusso alta, sulla destra diparte una stradina che poi diviene sentiero in leggera discesa e poi salita che conduce all’attacco della ferrata. La ferrata non ancora inaugurata, non riporta nessun cartello di inagibilità, essa é ben chiodata e taluni passaggi senza il cavo oggi sarebbero stati difficili da superare vista la roccia fradicia. Purtroppo le braccia hanno lavorato più di quanto ci saremmo aspettati privandoci di quel divertimento in condizioni di roccia asciutta. La ferrata ha uno sviluppo di circa 170 metri ed è molto verticale ed esposta soprattutto il primo tratto. Una volta terminata ci attendono ancora 150 metri di dislivello per raggiungere il Redentore e fare un piccolo break. La discesa con i taglioni persi all'andata é stata molto più spassosa e veloce. P.S. : L’indicazione discreta è pertanto riferita alle condizioni della roccia odierna. foto 1: la stradina per raggiungere l'attacco della via ferrata Foto 2: Luca indica lo spigolo su cui si sviluppa la via foto 3: particolare della via |
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