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   Traversata Monoccola- Listino- Laione, 18/05/2016
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Onicer  cri   
Gita  Traversata Monoccola- Listino- Laione
Regione  Lombardia
Partenza  Val Paghera Ceto  (1150 m)
Quota arrivo  2750 m
Dislivello  1600 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Nessuno
Attrezzatura consigliata  Piccozza, ramponi (eventuale spezzone di corda)
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Buono
Commento Che gita! Posso dire che si è rivelata un’importante esperienza da cui personalmente ho potuto trarre insegnamenti!
La scelta ricade su un itinerario in cresta le cui cime interessate le avevamo già esplorate singolarmente in altre occasioni (Monoccola, Listino e Laione). La traversata però mancava ad entrambi (sia a me che a Ivan), ed alcuni recenti report ci avevano invogliati a percorrerla; ci sembra una buona scelta per il periodo forse non proprio per la meteo della giornata. Partiamo da case di Val Paghera a Ceto (1.100 m) e tramite sentiero nr. 37 A, ormai sgombero da neve fino a quota 2.300 metri, saliamo in direzione Bivacco Mattia, situato a quota 2.580 m. La progressione dai 2.300 m al bivacco Mattia è facilitata dall’ottimo rigelo notturno tanto che non utilizzeremo i ramponi e ciò ha fatto, a torto, ben sperare in una calvata piuttosto veloce con ottima neve … alla fine non é stato proprio cosi. Per esigenze di tempo ma soprattutto per le previsioni poco convincenti la cima Monoccola non la raggiungiamo, ci siamo già stati entrambi pertanto preferiamo piombarci sulla cresta mai percorsa per tentare di arrivare alla cima Laione. Apparentemente sembrava un percorso ovvio e veloce ma con la nebbia il tutto si è complicato un pochino. Calzati i ramponi poco fuori dal Bivacco iniziamo il nostro tour, dopo un paio di inutili tentativi per attaccare la cresta già dal Bivacco Mattia, realizziamo che è più conveniente e veloce abbassarsi di qualche metro sul versante della val Paghera e trovare un eventuale canale più abbordabile per riprenderla. Ivan sembra averlo trovato, in effetti esso sembra più sicuro dei precedenti con neve più consistente e rocce più stabili e pulite: un buon terreno di misto. Ivan lascia a me l’onore di attaccarlo, qualche passettino davvero divertente ed allenante per le mie scarse abilità di misto. Con tutta la calma, che mi contraddistingue in questi momenti, riusciamo a raggiungere la cresta. Da questo punto fino al ponte in legno, situato prima della vetta del Monte Listino, sarà un alternarsi di passaggi in cresta su neve poco consistente e rocce (in un punto preferisco usare la corda e farmi fare sicura). Raggiungiamo il monte Listino con le nebbie, davanti a noi appare l’ultima parte del percorso, è li manca davvero poco anche se Ivan non sembra molto convinto nel proseguire, effettivamente avrei dovuto ascoltarlo e ritornare sui nostri passi. Una volta abbandonata la vetta ed abbassatici di qualche centinaio di metri, di nuovo la nebbia, la neve ora è fradicia e sfondosa e si fatica come dei dannati per raggiungere quota. Raggiungiamo quota 2.750 m, il gps segnala che a pochissimi metri c’è la vetta del Laione, tuttavia lo spaesamento e la mancanza di riferimenti chiari uno tra questi il Blumone mai mostratosi a noi, non ci consentono di raggiungerla cosi come trovare il sentiero per il Passo di Laione. Con gran fatica ed un po’ di preoccupazione arriviamo al passo di Blumone grazie ai pochissimi bolli del sentiero nr. 1 apparsi a noi per miracolo e cosi all’unanimità decidiamo che la cosa più ovvia, viste le peripezie, è quella di scendere al Rif. Tita Secchi e raggiungere Bazena.E cosi è stato!Una lunga avventura iniziata in Val Paghera e terminata a Bazena, sicuramente servita ad entrambi per capire che anche i luoghi super conosciuti con la neve e la fitta nebbia diventano una vera trappola e la cosa principale è sicuramente mantenere la calma e la lucidità.

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