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Torena-anticima scialpinistica, 01/03/2008 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Luca Bono |
Gita | Torena-anticima scialpinistica |
Regione | Lombardia |
Partenza | Carona (1162 m) |
Quota arrivo | 2911 m |
Dislivello | 1750 m |
Difficoltà | BSA |
Esposizione in salita | Nord-Ovest |
Esposizione in discesa | Nord-Ovest |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Farina pesante |
Altra neve | Trasformata |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Dopo varie indecisioni si sceglie la Val Caronella, rispetto alla meta originale delle cime di Val Caronella io e Kikko proponiamo il Torena. Da Carona partiamo sci ai piedi su una stradina con neve marciotta a causa del mancato rigelo notturno, fino a giungere a Malga Caronella dove gli itinerari per Torena e Cime di Caronella si biforcano. Scegliamo senza indugio la prima, in modo da poterci allontanare, tra l’altro, dai fastidiosi tralicci dell’energia elettrica che ci hanno accompagnati fino alle malghe. Il vallone è molto ripido e bello, con un primo strappo cui ne segue quasi subito un altro che porta poi al Passo Serio. Arrivati sotto il canale che adduce al passo, io tolgo gli sci e salgo coi ramponi mentre kikko e Fabbio mi seguono sci in spalla. Il Leo, indietro con Rambo e Taniro, sembra puntare ad un canale più diretto a sinistra si quello normale. Giunto al Passo Serio proseguo verso la vetta mentre Fabbio preferisce fermarsi a rimirare il versante seriano. Arrivo calcando neve prevalentemente trasformata dal vento all’anticima (cima scialpinistica) sempre sferzato da furiose raffiche di favonio. Solo Un rapido sguardo alla cresta che porta alla vetta vera e propria del Torena, le raffiche son troppo forti e la cresta troppo esile ed esposta al vento, così qualche foto e scendo. Arrivato a 100 metri dal passo vedo il Leo arrivare dal canale, lo aspetto e per spirito di amicizia salgo di nuovo con lui (in fondo son solo 100 m). Arrivati all’anticima le raffiche si sono quietate ma il timore di un “risveglio” e i comoagni che aspettano in basso, ci inducono a scendere. Mentre scendiamo troviamo un esausto Rambo che fuoriesce dal canale, affrontiamo con lui gli ultimi metri di discesa a piedi prima di inforcare gli sci per una discesa su neve abbastanza buona, trasformata nel primo tratto poi farinosa pesante fino alle malghe. Da qui la classica stradina-toboga ci riporta alle macchine |
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