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   Dom des Mishabel, 25/06/2006
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Onicer  lorenzo71      
Gita  Dom des Mishabel
Regione  Svizzera
Partenza  Randa  (1416 m)
Quota arrivo  4480 m
Dislivello  3200 m
Difficoltà  OSA
Esposizione in salita  Nord-Ovest
Esposizione in discesa  Nord-Ovest
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Variabile
Altra neve  Farinosa
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Mediocri
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Come gita di chiusura non poteva essere più azzeccata.... difatti all'arrivo a Randa la repulsione per lo sci era diventato quasi odio... La partenza e la salita al rifugio sono incoraggiate dalla meteo più che buona, bel tempo temperature freschine tutta la mattina, anche se carichi come i muli raggiungiamo in tre ore e tre quarti il rifugio, dove troviamo la prima sorpresa: è aperto! Ovviamente ce ne serviremo solo per dormire (il gestore comunque è molto gentile)sparpagliati come ci pare e piace. Oltre noi altri due alpinisti. Il monito del rifugista è chiaro. domani si parte alle tre e si torna non oltre il mezzodì, pena la furia di giove pluvio. Al mattino occorre spallare gli sci ben oltre la fine della morena, a q 3200 circa. Toccato il ghiacciaio iniziano subito le rogne:apro la fila io, il Bestia finisce subito in un crepo, seguito a breve dal Catena. Decidiamo di legarci anche noi scimuniti e rispallare gli sci, almeno fino al Festijoch. Rimontato il ghiacciaio sempre con le antenne dritte per la cedevolezza dei ponti, superiamo senza problemi la barra rocciosa che lo chiude ausiliati dalle corde fisse. La discesa sul versante opposto è dapprima in arrampicata (facile) poi nuovamente con gli sci fino a dribblare i blocchi crollati dalla soprastante e incombente seraccata. Riprendiamo a salire sempre legati ma adesso con gli sci ai piedi. La neve non è facile a causa della fresca non legata agli strati sottostanti per di più non ben rigelati. In più non vi è un benchè minimo segno di traccia. Superato il primo facile risalto del ghiacciaio opto per una più diretta salita tra i seracchi azzeccando un bellissimo ed emozionante passaggio tra essi fino alla ripida pala finale. La risaliamo senza problemi se non quelli legati alla neve fino al colle quotato 4479, dove depositiamo gli sci e calziamo i ramponi seguiti a ruota dai soli Bestia e Botto, gli altri appiedati hanno abbandonato poco prima. Ma aimè una brutta sorpresa si affaccia dalla cresta di confine: violenti sbuffi di vento portano velature sempre più consistenti e in men che non si dica giriamo le spalle alla croce di vetta per tuffarci nella discesa dapprima faticosa, poi buona su farinotta gessosa. Sotto il tiro dei temporali e con alterne vicende raggiungiamo il rifugio dove inizia il calvario della discesa su Randa. Niente da dire, grande montagna, grande ambiente, grande chiusura di stagione senza alcuna nostalgia per gli assi! Alla prossima. Partecipanti: Rambo, Bestia, Botto, Grigna, Catena ciaspolati, Gianfranco, Lorenz, Dome scimuniti (nel vero senso della parola!)
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