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Gran Zebrù, 29/04/2007 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | sarajane |
Gita | Gran Zebrù |
Regione | Trentino Alto Adige |
Partenza | Rif. Forni (2176 m) |
Quota arrivo | 3851 m |
Dislivello | 1675 m |
Difficoltà | BSA |
Esposizione in salita | Sud |
Esposizione in discesa | Sud |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Trasformata |
Altra neve | Marcia |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Discrete |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Partiamo dal parcheggio dei Forni la sera prima per pernottare al Pizzini che raggiungiamo, con sci a spalle, seguendo la mulattiera. In rifugio, incontriamo per puro caso alcuni amici, qualcuno tenterà con noi il Gran Zebrù, altri punteranno al Cevedale.
Partiamo verso le 6 sotto un cielo minaccioso ma già verso il S. Matteo le nubi si diradano e possiamo godere dell’alba. Arriviamo in fretta alla base della parete meridionale del Gran Zebrù e qui montiamo gli ski stopper a causa della neve crostosa. Appena prima dell’imbocco del canale, lasciamo gli sci e affrontiamo con picca e ramponi il pendio fin sopra la spalla. Poca neve ma niente ghiaccio. Finalmente spunta il sole…e con lui qualche raro sasso si stacca dalle pareti rocciose; nonostante ciò, la pala che porta fino in vetta è priva di pericoli oggettivi ma davvero poco innevata. In discesa il sole ha smollato la neve e, mangiandoci le dita, osserviamo molti scialpinisti impegnarsi in una discesa che comunque non è in condizioni ideali. Arriviamo ai nostri sci quando ormai la neve è pappa e gli ultimi passi li facciamo affondando fino alle ginocchia. |
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