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   Tentativo alla Minnigerode-Ortles, 14/03/2007
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Onicer  giannig      
Gita  Tentativo alla Minnigerode-Ortles
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Rifugio Milano (Solda)  (2581 m)
Quota arrivo  3905 m
Dislivello  1500 m
Difficoltà  OSA+
Esposizione in salita  Sud-Est
Esposizione in discesa  Nord-Est
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Variabile
Altra neve  Crostosa
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Pessime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Questo non è propriamente un itinerario scialpinistico ma da sci ripido e ho deciso di inserirlo ugualmente, spero non dispiaccia.

Impressiona notevolmente il Minnigerode, guardanolo salendo la vedretta di Solda. E’ uno stretto, ripidissimo canalone (50°-60°) incastonato nelle friabili e verticali rocce scure della Sud-East dell’Ortles. Parte direttamente dalla croce di vetta, incrocia un canalone più largo che scende dalla parte finale della Hintergrat formando una specie di Y.
Quando arriviamo al rifugio Milano, Giacomo, Dino (con al moglie che ci accompagna ma non scia) ed io, il gestore ci informa che il giorno prima un’enorme valanga ha spazzato buona parte del canalone (la si nota fin dal rifugio).
Nel pomeriggio di Mercoledì battimo traccia lungo la vedretta di Solda fino al limite della slavina. Quest’ultima è enorme: sembra sia crollata mezza montagna. Osservando il canalone notiamo le tracce recenti di un paio di sci in tutta la parte alta fino alla biforcazione, punto dal quale si vede il distacco che ha dato origine la valanga. La parte bassa è ora costituita da uno specchio ghiacciato sul quale è scivolata l’enorme massa di neve: non sembra proprio in condizione per essere sceso con gli sci ma l’indomani decidiamo ugualmente di risalirlo per dare un occhiata.

Alle 5.00 iniziamo risalire la slavina e alle 5.30 attacchiamo il canalone. Entrano solo le punte dei ramponi nello specchio ghiacciato che comincia a brillare alla prima luce del sole. Risaliti circa 300 metri decidiamo, viste le condizioni, saggiamente di rinunciare, oltretutto appena prima della biforcazione il gradone di distacco della slavina, alto circa due metri sbarra, sbarra il canale.
Mentre scendo all’indietro come un gambero avverto un inconfondibile fruscio sopra la mia testa e una scarica di ghiaccioli mi investe: è Giacomo che con incredibile coraggio sta scendendo con sci ai piedi. E’ impressionante veder le lamine degli sci far appena presa sullo scintillio del vetrato.
Alle sette meno un quarto siamo tutti alla base mentre una scarica di sassi ci investe: il canale comincia, gia di buonora a mitragliare. Scappiamo!

Giunti alla in fondo alla vedretta è ancora assai presto e decidiamo di risalire il Corno di Solda (Giacomo e Dino arriveranno proprio in cima, io, per stanchezza, “quasi”) alla ricerca di buoni pendii a nord per sciare: li troveremo!
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