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   Monte Avert, versante Ovest, 26/01/2020
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Onicer  Pierpaolo      
Gita  Monte Avert, versante Ovest
Regione  Lombardia
Partenza  Spiazzi di Gromo (BG)  (1190 m)
Quota arrivo  2085 m
Dislivello  940 m
Difficoltà  BS
Esposizione in salita  Ovest
Esposizione in discesa  Ovest
Itinerari collegati  Monte Avert (2085m), versante Ovest
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Farinosa
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Buono
Commento Oggi abbiamo in mente di salire con gli sci sul Monte Avert, una vetta che abbiamo già raggiunto a piedi in passato senza neve.
Giunti però agli Spiazzi di Gromo, la non-vista delle cime circostanti avvolte nelle nuvole ci porta ad avere grandi dubbi sulla fattibilità dell’escursione, considerando che l’idea di scendere da un ripido costone senza vedere nulla non sarebbe il massimo della sicurezza.
Così, l’idea è quella di salire fino alla Baita della Costa, l’ultima prima del pendio finale che conduce in vetta, e da lì valutare il dà farsi, deviando eventualmente verso un più tranquillo Rifugio Vodala nel caso le condizioni di visibilità in alto persistano nell’essere pessime.
Ci avviamo dunque sulla pista da sci in disuso posta più a sinistra, imboccando poi la stradina delle malghe fino a giungere alla sopraccitata baita.
Ci fermiamo qualche minuto a riflettere su cosa fare, ma visto che la visibilità in alto permane tutt’altro che buona, siamo ormai in procinto di seguire il sentiero che conduce all’affollato Vodala.
Poi, proprio quando abbiamo appena girato i tacchi per seguirlo, all’improvviso una schiarita fa apparire il sole e la prima parte della salita sul pendio, dove peraltro ci sono tre scialpinisti intenti a salirlo. Questa visione ci fa tentennare al punto che dopo un secondo attimo di riflessione, decidiamo anche noi di seguirli e tentare l’ascesa in vetta.
Inizia così una serie infinita di zig zag seguendo la provvidenziale traccia già presente, che aiuta un pochino ad addolcire le difficoltà nei punti più ripidi.
Così come improvvisamente il sole era tornato, altrettanto rapidamente sparisce di nuovo. Ci troviamo perciò in un batter d’occhio immersi in una fitta nebbia, nonché nei nostri precedenti dubbi. Ormai, però, la scelta è stata fatta e decidiamo così di proseguire comunque.
Continuiamo quindi la nostra serie di zig zag in salita. Talvolta la nebbia è così fitta che facciamo una certa fatica a individuare i punti di svolta della traccia, finendo così per perderla e complicarci un pochino la vita.
Arriviamo così in vetta, avvolti sempre dalla coltre nebbiosa che solo per brevi momenti molla la presa. Cambiatici e rifocillatici, non ci rimane che attendere una schiarita più corposa per potere scendere.
L’attesa viene premiata e in modo altrettanto improvviso appare di nuovo il sole e la vista attorno a noi. Ci affrettiamo perciò a sfruttare la provvidenziale finestra per scendere. Le condizioni del pendio sono buone, nonostante sia un po’ tritato dai molteplici passaggi, complice soprattutto la debole nevicata della notte precedente che ha ammorbidito il manto.
La discesa prosegue perciò senza intoppi, grazie anche al fatto che la nebbia torna a fare capolino proprio quando ormai siamo al termine del pendio.
La parte più difficile della discesa, paradossalmente, è dalla Baita della Costa in giù, perché con queste condizioni di scarso innevamento in basso, finiamo per toccare più volte sassi, specie nei tratti dentro il bosco dove gli spazi di manovra sono molto limitati.
Ancora più in basso riusciamo a sciare anche nei prati che separano i tratti di bosco, ma pure in questo caso qualche toccata sui sassi è inevitabile.
Ripresa la stradina, continuiamo a sciare rientrando nel bosco, compiendo anche un togli e metti degli sci a causa della troppa poca neve in un punto in particolare.
Poi, tornati in prossimità della vecchia pista da sci, sciamo le ultime curve fino al parcheggio.
Al termine ci voltiamo per ammirare i ripidi pendii dell’Avert che abbiamo sceso, ora baciati dal sole, increduli soprattutto per il fatto di essere riusciti a portare a termine l’escursione, nonostante fossimo stati a un soffio dal rinunciarci a causa della nebbia.

Foto 1: vista verso l'alto poco incoraggiante dalla Baita della Costa
Foto 2: l'arrivo in cima nella nebbia
Foto 3: le prime timide schiarite in vetta, che diventeranno presto più consistenti e ci permetteranno di scendere senza problemi
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