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   Punta Francesetti, 19/06/2019
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Onicer  silviobertone      
Gita  Punta Francesetti
Regione  Francia
Partenza  L'Ecot  (2025 m)
Quota arrivo  3425 m
Dislivello  1500 m
Difficoltà  BSA
Esposizione in salita  Ovest
Esposizione in discesa  Ovest
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Trasformata
Altra neve  Trasformata
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Una mezza-infra per poter affrontare serenamente la seconda metà della settimana. Approdiamo all’Ecot verso le 22.30 del martedì per dormire comodamente qualche ora un più rispetto alla levataccia della Ciamarella. Le condizioni in 10 giorni sono cambiate moltissimo: il plan des Evettes ora ci mostra chiaramente il laghetto e ci constringe a qualche guado, mentre prima era tutto innevato. Il pianoro è tutto ad ondine sporche di sabbia, ma la bella sorpresa è che il rigelo sopra i 2500m è ottimo. Puntiamo direttamente al vallone che porta al colle delle Disgrazie seguendo un veloce skialper francese partito poco prima di noi e raggiungiamo un bel gruppo di evergreen di Torino che hanno dormito al Rifugio.
Dal colle in su calziamo i ramponi per salire più velocemente il pendio e in circa 3ore e mezza siamo in vetta ad ammirare il panorama spettacolare.
La discesa del ripidone è ancora duretta all’ombra, ma d’altra parte il lavoro chiama, per cui rispettiamo la scelta di tornare presto. I valloni sotto il colle delle Disgrazie sono dei commoventi biliardi in fase di trasformazione, mentre ovviamente il Plan des Evettes sta progressivamente trasformandosi in pantano. Aggiriamo il lago per evitare i guadi fatti in salita e ripelliamo per una cinquantina di metri per non sprofondare fino al ginocchio e con un paio di togli/metti gli sci arriviamo al comodo sentiero che in una ventina di minuti ci riporta al campo base. Con Federico galvanizzato dallo zaino più piccolo e dagli sci più leggeri (che fatica stargli dietro!), festeggiamo con una mini-merenda prima di tornare alla vita ordinaria.
Foto 1: Nord delle Ciamarelle
Foto 2: il velluto che ci aspetta
Foto 3: Federico ne approfitta!
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